arsenale mostra

Aveva lavorato per circa vent’anni nell’indotto dell’Arsenale militare di Taranto a contatto con l’amianto, e la sua famiglia dev’essere risarcita dal Ministero della Difesa. La somma si attesta sui 540mila euro e considera il mesotelioma pleurico (tumore del distretto toracico), di cui è rimasto vittima l’ex tubista. Lo rende noto l’Organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus) Contramianto. Secondo il presidente di quest’ultima, Luciano Carleo: “Le navi della Marina militare su cui aveva lavorato l’operaio per quasi un ventennio, sino alla metà degli anni ’90, erano tutte coibentate con amianto. Come si legge negli atti acquisiti presso l’Arsenale di Taranto”.