Balducci Papappicco
Francesco Balducci e Francesco Papappicco

Per ammissione dello stesso direttore generale della Asl di Bari, Vito Montanaro, non è possibile parlare di riorganizzazione del 118 se non sarà prima licenziato il piano di riordino della sanità pugliese al vaglio del ministero. L’ammissione è arrivata ieri in una riunione informale, convocata dallo stesso Montanaro, con tutti i rappresentanti sindacali della Asl di Bari. Una riunione in cui, dovendo ingoiare un gran rospo, il coordinatore del 118 barese, Antonio Dibello, ha dichiarato di aver risolto buona parte dei problemi del sistema di emergenza e urgenza. A bordo delle ambulanze mancano diversi presidi, non ci sono le divise, ma soprattutto continua a far discutere la gestione bicefala del 118: la Centrale Operativa gestita dal Policlinico, mentre il Coordinamento dalla Asl.

A tal proposito proprio ieri vi avevamo raccontato l’ira della FIMMG sulla formazione e l’utilizzo in generale della scheda paziente digitale, nell’ambito della telecardiologia. Oggi, a sottolineare che non va affatto tutto bene, ci pensano Francesco Balducci e Francesco Papappicco, rappresentanti territoriali del sindacato Fsi/Usae: “Alla scrivente spiace dover tornare ad interessarsi e ad interessare la signoria vostra sulle criticità del Seus 118. – tuonano i sindacalisti – Già più volte in passato abbiamo comunicato i numerosi disservizi e la disorganizzazione che ammorbano il 118. Mali antichi mai curati e che nel tempo si sono sedimentati, ma sembra che al peggio non vi sia mai fine”.

Ed ecco il riferimento alla scheda paziente. “Apprendiamo con disappunto – incalzano – della nota Prot. 82996 / C.O. del 28/10/2016, a firma del Direttore della Centrale Operativa 118 Bari, con la quale si obbliga il personale sanitario operante nelle postazioni del 118 a partecipare al corso propedeutico per l’attivazione della Scheda paziente digitale da usarsi sui tablet già in dotazione per la Telecardiologia.

Il pregiudizio non nasce dalla contrarietà alle innovazioni positive, se sono veramente tali, ma – continuano – dalla irrituale e del tutto infondata pretesa da parte del dirigente di una struttura incardinata nell’Azienda Ospedaliera Policlinico di impartire disposizioni a personale di altra azienda e nella fattispecie della ASL Bari. Peraltro, con riferimento al personale medico, si rammenta che lo stesso ha un rapporto di lavoro di natura convenzionale e che pertanto tutte le decisioni che lo riguardano devono passare attraverso appositi organismi contrattuali (Comitato Permanente Aziendale e/o Regionale). Per quanto sopra è evidente che urge un incontro monotematico tra i vertici della ASL Bari e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sia della dirigenza che del comparto, al fine anche di affrontare in maniera proficua le annose criticità già più volte segnalate”.

I due sindacalisti puntano il dito soprattutto sul rispetto delle regole contrattuali, giuridico-normative e istituzionali, che sembrano esser state bypassate, se non del tutto ignorate, sollevando peraltro legittime titubanze sulla reale efficacia della introduzione della “scheda digitale paziente” in ambulanza. Per ora siamo a due indizi. Al terzo avremmo la prova.