Informatica in sanità, dopo la Telecardiologia, tra le applicazioni del tablet in dotazione ai medici in servizio al 118, ha fatto capolino un nuovo servizio. Si tratta della così detta “Scheda Paziente Digitale”, già in uso a Brindisi e Taranto. In pratica, oltre a dover prestare le cure necessarie al paziente, spesso salvavita, il medico deve inserire sullo schermo touch del tablet i dati della persona soccorsa, compresi i campi relativi ai disturbi da cui è affetto in quel momento. Così, per fare un esempio, mentre con una mano inserisce nome, cognome ed età, con un dito dell’altra blocca gli schizzi di sangue dall’aorta. Ma naturalmente è solo un esempio estremo.

Senza entrare polemicamente nel merito della fattibilità, ciò che invece sta sollevando un polverone tra i sanitari del 118 è l’imposizione della formazione obbligatoria, certamente necessaria, disposta dal direttore della Centrale Operativa Bari-Bat e comunicata ai medici del Servizio di Emergenza-Urgenza Territoriale. Come ha fatto notare l’avvocato della FIMMG nella diffida indirizzata, tra gli altri a Montanaro e Gorgoni, il servizio 118 è gestito in convenzione con la Asl, mentre la Centrale Operativa fa capo al Policlinico e dunque non ha alcuna autorità contrattuale per poterlo fare.

Non bastasse, scrive il legale, nuovi compiti non possono essere “semplicemente” assegnati con una lettera, ma esistono degli organismi contrattuali deputati appositamente e che tutto deve attenersi alle normali relazioni sindacali. Da queste, e altre ragioni, i motivi della diffida a ritirare le iniziative messe in atto, convocando appositamente una seduta del Comitato Permanente Regionale per la Medicina Generale.

“Ho inviato questa lettera perché dalla Regione mi hanno fatto sapere di essere pronti a partire – ci ha detto Gaetano Dipietro, direttore della Centrale Operativa 118 –  noi siamo una centrale operativa e il nostro compito è far funzionare la macchina, i sindacati hanno, giustamente, altre funzioni. Per fortuna gli operatori usano già il tablet e quindi hanno già dimestichezza con l’apparecchio”.

Fin qui gli aspetti legali. Ci sono altri lati della vicenda, però, che stanno creando non pochi problemi ai medici coinvolti. Il software in dotazione, a quanto pare, ha bisogno di essere migliorato, a cominciare proprio dalle opzioni selezionabili. Al momento, infatti, la scelta sembra essere piuttosto limitata; giusto per capirci, la sola voce disponibile a livello cardiaco risulterebbe essere il dolore toracico e non per esempio l’aritmia, con grande frustrazione del personale e, per certi versi, anche qualche rischio per il paziente. Anche su questo elemento Dipietro minimizza: “Si fa formazione per imparare. Il sistema funziona e non ci saranno problemi per nessuno”.