I due artisti hanno omaggiato e nobilitato le pareti di una struttura troppo spesso dimenticata con le sue storie migranti. L’ex-Socrate si trasforma in un luogo di “rinascita psicogeografica”. Il balcone è stato trasformato in una prua di un galeone affiancato da rane  e uccelli colorati che reggono il loro stesso rifugio. Il primo tiene l’ancora come a decidere che è quello il posto dove approdare mentre il secondo cavalca una bottiglia che al suo interno porta un messaggio, un vissuto sotto forma di città.

Come un’arca guidata dai flutti marini, si lascia tutto alle spalle dove tutto viene sommerso come in un’allegoria moderna del diluvio universale. Si tratta presumibilmente di un omaggio alle vite dei migranti inquilini che dopo un lungo peregrinare per mare sono approdati a nuova vita di cui la struttura vuole farsi sempre più simbolo.

Bruna Giorgio