Domenica 27 novembre alle ore 21,00 arriva allo Spazioporto di Taranto Pierpaolo Capovilla, musicista ed autore della scena rock indipendente italiana che, dopo la storica militanza ne Il Teatro Degli Orrori,  ha recentemente inaugurato l’inizio di un nuovo capitolo discografico insieme a Garrincha Dischi, con l’uscita del suo primo lavoro in studio con l’inedito progetto Pierpaolo Capovilla e I Cattivi Maestri, dirompente formazione in cui figurano anche Egle Sommacal (Massimo Volume), Fabrizio Baioni (LEDA) e Federico Aggio (Lucertulas).

Classe 1968, Capovilla diventa cantante e bassista di uno dei gruppi seminali degli anni ’90, gli One Dimensional Man con i quali suona in una serie sterminata di concerti in Italia e in Europa, e pubblica cinque album destinati a lasciare il segno nella storia del rock italiano più radicale e intransigente.

Nel 2005 fonda il gruppo Il Teatro degli Orrori, con cui si cimenta nelle sonorità a lui consuete, questa volta però cantando in italiano, e fra il 2007 e il 2015 pubblica 4 album che ottengono un inaspettato successo di pubblico e di critica.

Il mai celato amore per la poesia lo spinge a cimentarsi in reading letterari dei suoi lirici più amati, da Vladimir Majakovskij a Sergej Esenin, da Pier Paolo Pasolini ad Antonio Delfini, fino ai più recenti progetti meta-teatrali tra cui “Viaggio al Termine della Notte”, di Louis Ferdinand Céline, e “Finché Galera Non Ci Separi” di Emidio Paolucci, poeta detenuto nel carcere di Pescara.

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Nell’opera di Capovilla sono certamente distinguibili la sua devozione per la tradizione del rock più sanguigno di matrice americana, l’affezione per la poesia e la drammaturgia russe, ma anche la passione civile e l’attaccamento ai valori democratici, sempre ribaditi tanto nei concerti quanto negli incontri pubblici

Il disco realizzato con I Cattivi Maestri contiene «dieci canzoni, otto cazzotti e due carezze, per raccontare questi tempi di violenza e sopraffazione, il paese e il mondo in cui viviamo».

Queste le parole di Capovilla per descrivere il nuovo album che, in un momento storico colpito da un conflitto senza precedenti nel cuore dell’Europa, ha come tema dominante proprio la guerra. intesa come violenza nelle sue diverse accezioni, sia essa militare, simbolica o interiore e sia quella che uccide i corpi o quella che ferisce il cuore.

Il disco esprime una forte affezione nei confronti dei migranti e delle minoranze etniche, figure paradigmatiche del nostro tempo, accanto alle quali Capovilla e i suoi si schierano per lanciare una denuncia contro il razzismo che permea una parte significativa della società italiana, proponendo invece un messaggio di integrazione, di solidarietà e di uguaglianza.

L’album è un concentrato rock duro e puro, fitto di chitarre anche inusuali o disarmoniche, bassi roboanti e una batteria furiosa, in cui si coniuga la voce inconfondibile di Capovilla, capace di spaziare dal cantato, alle urla, alla declamazione, parole di incontenibile rabbia e sofferenza, che mettono a nudo la tirannide capitalista e lo sconforto sociale per un futuro mai così cupo come oggi.

L’apertura della serata è affidata alla giovanissima artista pugliese “Kyotolp”, è il progetto musicale solista di Roberta Russo, cantautrice, batterista, producer e performer classe 1996, cresciuta fra Monza e Bari, dove vive.

Biglietti disponibili sul circuito Dice
Per info e prenotazioni tavoli: 0992227218