Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha lanciato una minaccia esplicita verso Israele, dichiarando la possibilità di un’invasione in risposta all’operazione militare in corso a Gaza. “Dobbiamo essere forti affinché Israele non possa fare questo ai palestinesi. Come abbiamo fatto in Karabakh, in Libia, possiamo fare lo stesso con loro”, ha affermato Erdogan durante un discorso televisivo.

Questa dichiarazione ha subito scatenato una reazione da parte del governo israeliano. Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha risposto tramite un tweet, paragonando Erdogan a Saddam Hussein e ricordando la fine del dittatore iracheno: “Erdogan segue l’esempio di Saddam Hussein e minaccia di attaccare Israele. Dovrebbe solo ricordare com’è andata in quel caso e com’è finita.”

Le parole di Erdogan giungono in un momento già teso, segnato dall’attacco di Hezbollah contro la cittadina israeliana di Majdal Shams, sulle Alture del Golan, che ha causato la morte di 12 giovani, tra cui ragazzi di età compresa tra i 10 e i 16 anni.

Netanyahu Deciderà la Risposta a Hezbollah

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha tenuto una riunione di quattro ore, al termine della quale ha conferito al primo ministro Benjamin Netanyahu e al ministro della Difesa Yoav Gallant l’autorità di decidere la portata e i tempi della risposta di Israele. Secondo alcune indiscrezioni, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir si sarebbero astenuti dal voto. Nei prossimi giorni è prevista una nuova riunione per discutere delle prossime mosse nella crisi degli ostaggi a Gaza.

Durante una visita al Comando Settentrionale, il ministro della Difesa Gallant ha dichiarato: “Hezbollah non la farà franca, nemmeno con le sue ridicole smentite. Hanno sparato loro, ne subiranno le conseguenze e pagheranno un prezzo elevato per le loro azioni.”

Raid israeliani e avvertimenti dall’Iran

Nella serata del 28 luglio, media libanesi hanno riportato che aerei israeliani hanno compiuto raid nelle aree delle città di Houla e Markaba, nel sud del Libano. Il Times of Israel ha riferito che l’attacco non sembra essere la risposta ufficiale di Israele all’attacco di Hezbollah.

Nel frattempo, l’Iran ha messo in guardia Israele contro “un nuovo avventurismo” in Libano. Nasser Kanaani, portavoce del ministero degli Esteri iraniano, ha dichiarato che “qualsiasi azione ignorante del regime sionista può portare all’ampliamento del livello di instabilità, insicurezza e della guerra nella regione” e che Israele sarà responsabile “delle conseguenze e delle reazioni impreviste a tale stupido comportamento”.

La situazione nel Medio Oriente continua ad essere estremamente volatile, con le tensioni che potrebbero ulteriormente crescere nei prossimi giorni.