Alluvioni e frane sono un fenomeno presente da sempre sui territori di tutto il mondo, ma nel tempo la loro frequenza è aumentata, causando ogni anno morti e non pochi disagi. Secondo le indagini annuali di Legambiente, riguardanti il monitoraggio per la mitigazione del rischio idrogeologico, negli ultimi due anni sui Comuni pugliesi risultano essere presenti aree a elevato rischio idrogeologico. Il Presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, ha presentato questa mattina a Bari i dati pugliesi di Ecosistema rischio 2013.

Attraverso le risposte di un questionario, svolto soltanto dal 22% dei Comuni a rischio della regione, è emerso che nel 67% dei Comuni del territorio sono presenti abitazioni in aree a rischio idrogeologico. Nella regione Puglia solo il 38% dei Comuni intervistati svolge un lavoro positivo di mitigazione del rischio idrogeologico. Migliore è la situazione da un punto di vista organizzativo. L’86% dei Comuni è dotato di un piano d’emergenza e il 39% di loro lo ha aggiornato negli ultimi due anni. I Comuni che organizzano le attività di esercitazione per preparare la popolazione ad affrontare in maniera efficace situazioni di emergenza rimangono ancora pochi. Nella classifica generale di Ecosistema Rischio 2013 ottengono una posizione migliore i Comuni di Alberobello e Bitetto, mentre non sono state avviate sufficienti iniziative per la difesa del rischio idrogeologico nei Comuni di Corato, Acquaviva delle Fonti e Turi.

Sul sito di Legambiente è disponibile il dossier annuale completo e le tabelle