Le proposte programmatiche riguardano 6 punti fondamentali. L’Ente sta avviando un processo di promozione dei prodotti locali, come legumi, cereali, prodotti da forno, vitivinicoli e lattiero caseari. Anche la lana delle pecore del Parco, considerate da oltre 40 anni come un rifiuto speciale, può essere un prodotto commerciabile attraverso un ricavo per i produttori di almeno 0,30 centesimi di euro per chilogrammo.

Si è discusso anche del progetto avviato con l’Università di Bari per la conservazione e la valorizzazione della pecora di razza altamurana, con l’obiettivo di incrementare lo stock dei capi presenti nelle aziende agro-zootecniche del Parco. Sono stati avviati anche i primi contatti per un progetto-pilota di offerta turistica legata al paesaggio, alla ciclabilità, al trekking e alle ippovie della zona dell’alta Murgia.

“Vogliamo condividere i progetti con i sindaci della Murgia – commenta il presidente Cesare Veronico – alla base c’è la valorizzazione del territorio e il rispetto per le tradizioni. Non puntiamo su un turismo di massa, a causa della mancanza di strutture idonee all’accoglienza, ma alla diffusione dell’attenzione alla storia di questi luoghi”.

24 aprile 2012

Daniele Leuzzi