Un libro che dà memoria ad una vicenda apparentemente dimenticata dal tempo, ma che ha fatto la storia del costume dell’Italia portando alla modifica del Codice Penale sui temi del delitto d’onore e del matrimonio riparatore (il famigerato Codice Rocco): Niente ci fu di Beatrice Monroy edito dalla meridiana nella collana passaggi (pp. 112, Euro 13,50) ricostruisce la storia, o meglio “il fattaccio” di Franca Viola, avvenuto ad Alcamo nel 1965.
Rapita, violentata e sequestrata per otto giorni da un giovane del suo paese che la voleva in sposa nonostante il rifiuto del padre di lei, in base alla morale dell’epoca avrebbe dovuto ricorrere al matrimonio riparatore per ristabilire l’onore della sua famiglia e chiudere la vicenda. Ma la giovane Franca, appoggiata dal padre Bernardo e dalla sua famiglia, dice di no a quelle nozze, denuncia il suo carnefice (che verrà poi condannato) e dà origine a un processo – molto mediatico per l’epoca dei fatti – che si concluse con la condanna del suo rapitore e stupratore.
Niente ci fu” recita il titolo del volume. “Niente ci fu” era l’espressione con cui si liquidavano alcune vicende dolorose, da dimenticare. Invece no, la storia di Franca Viola ci fu. E grazie a lei è cominciato il cammino delle donne per il riconoscimento di dignità negate all’interno della ‘famiglia’. Beatrice Monroy ricostruisce gli eventi con uno stile narrativo coinvolgente, all’interno di una Sicilia che guarda al ‘Continente’ (l’Italia) e in un ambiente dove il termine famiglia allude a molto di più, in un contesto dove il silenzio è complice ma talvolta esprime anche grande dignità.
«Il tuo no inaspettato salverà molte vite. Permetterà a molte ragazze di ripetere il tuo gesto senza che questo si trasformi per loro in un futuro di segregazione», afferma la scrittrice. Infatti, dopo i fatti di Alcamo, complice l’opinione pubblica e l’interesse dei media per la vicenda siciliana, anche lo Stato italiano adotterà una serie di provvedimenti: nel 1971 è riconosciuto il diritto di diffondere la conoscenza dei contraccettivi, nel 1974 con un referendum popolare passa la legge sul divorzio; nel 1975 arriva la riforma del diritto di famiglia con la parità tra i coniugi e nel 1981 vengono modificati, e in parte cancellati, gli articoli del Codice penale n. 587 (sul delitto d’onore) e n. 544 (sul matrimonio riparatore).
Niente ci fu. Eppure ci fu tutto.
 
Con le edizioni la meridiana Beatrice Monroy ha anche pubblicato Tutti in scena. Manuale per laboratori di teatro e drammaturgia (2010).
 
 
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