Ieri, 19 settembre, 471 migranti sono sbarcati dalla Geo Barents nel porto di Brindisi, tra loro 173 minori non accompagnati. La scena più drammatica e piena di speranza si è consumata quando queste 471 persone, dopo la traversata nel Mar Mediterraneo, in fuga dalla propria terra per trovare la forza di ricominciare a vivere in un altro Paese, sono scese scalze dalla nave di Medici Senza Frontiere. I volontari della Croce Rossa erano lì, pronti ad accoglierli, con scatole di scarpe di tutti i numeri.

Un gesto semplice, ma pieno di significato, pregno di quella solidarietà di un popolo pronto a ospitare e includere, cercando di dare quella dignità a cui ciascuno di questi profughi aveva probabilmente rinunciato da tempo. È stata la prefetta di Brindisi, Michela La Iacona, a volerlo, così come in occasione di molti altri sbarchi. “Bisogna dare le scarpe a tutti. Nessuno deve restare scalzo“, questo quanto, stando a La Repubblica, avrebbe comunicato ai suoi collaboratori. Una carezza sul cuore che si aggiunge al gazebo pieno di peluche e giocattoli sistemato sulla terraferma, proprio nelle zone di sbarco, per donare un sorriso a quei bimbi senza mamma e papà arrivati in Italia in cerca d’amore e famiglia.