don uva foggia

Prosegue l’inchiesta sugli episodi di maltrattamenti all’Opera Don Uva di Foggia che sarebbero stati perpetrati da 30 dipendenti, tra cui infermieri, oss e ausiliari, ai danni di 25 pazienti psichiatrici. Nella giornata di ieri, 2 febbraio, gli ispettori dell’Asl hanno iniziato ad acquisire gli elenchi del personale addetto alla Rsa che ospita gli ex ortofrenici. Gli abusi, gli insulti e anche alcuni casi di violenza sessuale sono stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza piazzate nella struttura socio-riabilitativa per eseguire delle intercettazioni ambientali dovute a un’altra indagine. Il 27 gennaio scorso, a seguito dello scatto delle misure cautelari per tutti gli indagati, la Regione ha chiesto approfondimenti in merito a quanto si è consumato tra le mura del Don Uva per capire se non sia il caso di sanzionare l’azienda e chiudere la Rsa per un determinato periodo.

La società Universo Salute, che gestisce la struttura socio-sanitaria e riabilitativa, ha garantito che verranno date tutte le spiegazioni necessarie agli inquirenti. L’amministratore delegato Luca Vigilante ha convocato i sindacati per parlare di un cambio di contratto e discutere sull’eventuale installazione di una rete di videosorveglianza, in quanto, a dire dell’azienda, “le telecamere sarebbero l’unico vero deterrente contro i comportamenti violenti“. I gruppi sindacali si sono già espressi in merito e sembra siano ancora molto scettici sul da farsi, opponendosi soprattutto all’inserimento di un impianto di video-registrazione all’interno delle stanze dei pazienti.

La proposta di Forza Italia in Regione: “Commissione regionale per sapere cosa accade nelle strutture”

In merito all’accaduto si sono fatti sentire anche i consiglieri regionali di minoranza tra le fila di Forza Italia Paride Mazzotta, Napoleone Cera, Paolo Dell’Erba e Massimiliano Di Cuia, che hanno presentato una proposta di legge per istituire una Commissione regionale di studio e di inchiesta che dovrebbe occuparsi di verificare, indagare e rendere trasparenti i risultati del lavoro svolto in materia di corretta applicazione delle norme regionali di autorizzazione all’esercizio e accreditamento, e sulle possibili cause che hanno determinato o possono determinare abusi, violenze e maltrattamenti su pazienti, assistiti e utenti.

“Dopo i recenti episodi al centro delle cronache, appare evidente la necessità di potenziare la maglia dei controlli sulla corretta applicazione delle norme regionali in tema di autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private – hanno spiegato i forzisti -. Inoltre, avrà il compito di monitorare eventuali fenomeni corruttivi, soprattutto quelli connessi agli appalti e finanziamenti pubblici, in stretta collaborazione con il responsabile autocorrezione della Regione Puglia e in sinergia con l’Autorità nazionale autocorrezione”.

La Commissione potrà anche sollecitare l’azione ispettiva degli organi competenti, richiedere audizioni e acquisire documenti. “Nella nostra proposta è, in sostanza, un motore istituzionale per un controllo efficace di quanto accade nelle strutture. Ci auguriamo, ovviamente, che i colleghi consiglieri condividano il testo di una legge quasi doverosa, in un momento in cui emergono vicende che scuotono l’opinione pubblica e ledono l’immagine della Regione”.