Dalle prime luci dell’alba, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, con il supporto di militari del Comando Provinciale di Foggia e del Gruppo Pronto Impiego di Bari, sta dando esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare detentiva nei confronti di 4 soggetti (di cui 1 in carcere e 3 agli arresti domiciliari).

A carico dei predetti indagati, a vario titolo, ci sono ipotesi di reato di concussione,
corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, commessi a Foggia nel periodo 2018 – 2021. Le indagini sono state svolte dal Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi del Nucleo P.E.F. Bari mediante intercettazioni ambientali, telefoniche e telematiche, escussione di persone informate sui fatti, servizi dinamici di osservazione e pedinamento, perquisizioni e analisi della copiosa documentazione, cartacea e informatica, sequestrata.

Le complesse attività investigative hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in relazione a episodi di concussione e corruzione correlati ad affidamenti diretti di lavori e forniture, nonché la “manipolazione” di 4 gare di appalto bandite dall’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia. I soldi in ballo sono veramente tanti.

Sarebbe, infatti, emerso un vero e proprio “reticolo di contatti” tra imprese e pubblici ufficiali, con lo scopo di pilotare gli appalti, al fine di perpetrare i predetti reati contro la Pubblica Amministrazione e ottenere illeciti guadagni, nel cui ambito un ruolo primario sarebbe stato rivestito dal dirigente dell’Area Gestione Tecnica degli Ospedali Riuniti di Foggia (attinto dalla misura cautelare della custodia in carcere).

Nello specifico avrebbero contraffato e falsificato documenti, aggiudicandosi i bandi, in riferimento  alla gara per la riqualificazione delle sale operatorie per l’attività intramoenia,
in relazione alla gara per l’affidamento del servizio di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti elettrici, con riferimento alla gara per i lavori inerenti alla viabilità interna e agli accessi carrabili e pedonali, per quanto concerne la gara per il servizio di gestione e manutenzione degli impianti gas medicinali e tecnici.

Infine, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal G.I.P., il più volte menzionato dirigente dell’Area Gestione Tecnica – abusando della sua qualità di pubblico ufficiale e dei suoi poteri – avrebbe costretto il socio di una s.n.c., operante nel settore della falegnameria, in cambio di 26 affidamenti diretti di lavori concessi nel periodo 2019-2021, ad acquistare beni ed a eseguire lavori in suo favore [tra cui la ristrutturazione di vari mobili, la realizzazione di una scala retrattile, l’acquisto e il montaggio di zanzariere per le sue abitazioni di Troia, Foggia e Pineto (TE)] per un valore complessivo di oltre 4.000 euro.

Significative, al riguardo, le espressioni usate dal predetto dirigente da cui si desumerebbe lo stato di soggezione dell’imprenditore: “Il parroco della chiesa qui sono io e ti devi rivolgere solo a me”; “O con me o contro di me”.

Si evidenzia che gli indagati – seppure attinti da indizi di colpevolezza ritenuti gravi dal G.I.P. – vanno considerati non colpevoli sino all’eventuale pronuncia di una sentenza definitiva di condanna.