Gli studenti universitari leccesi hanno messo in atto una protesta online, il cosiddetto social bombing, sui canali della Regione Puglia, del presidente Michele Emiliano e dell’assessore per il Diritto allo studio Sebastiano Leo. La manifestazione virtuale fa seguito a giorni di presidi presso la sede di A.Di.S.U. Lecce e la vicina mensa universitaria. Mentre l’account della Regione oscura le centinaia di commenti sopraggiunti in pochi minuti, gli studenti leccesi continuano la loro contestazione che ha preso avvio dopo che l’Ente per il Diritto allo Studio regionale ha deciso di dimezzare il numero di pasti gratuiti a disposizione degli stessi, consentendo di fatto di fruire di un solo pasto giornaliero. In seguito alle prime manifestazioni le rappresentanze studentesche sono state convocate per comunicare loro che non solo alla Regione mancherebbero i fondi per garantire i pasti, ma anche per la copertura delle borse di studio già assegnate. Ammonterebbe a circa 10 milioni la cifra assente nelle casse pugliesi.

Nelle prossime ore si attende un nuovo tavolo di confronto, nel corso del quale gli Enti dovrebbero aggiornare i rappresentanti degli studenti in merito ai fondi assenti. Intanto gli studenti delle residenze universitarie leccesi si sono visti privare dei due pasti giornalieri, mentre vengono fatti alloggiare in strutture che non dispongono di spazi per cucinare. “Ci hanno tolto la possibilità di scelta. Non avendo cucine a disposizione siamo obbligati a rinunciare a 1.500 euro dalle nostre borse di studio per poter mangiare due volte al giorno. Siamo studenti con un ISEE basso ed in difficoltà economica e questo vincolo ci mette in seria difficoltà. Quest’anno A.Di.S.U. ha anche tagliato decine di posti alloggio, su un totale di appena 400, che erano già grevemente insufficienti per far fronte alla richiesta del territorio. Tagli, per altro, resi noti solo il giorno prima della pubblicazione delle graduatorie” dichiarano dalle Case dello studente.

“È inaccettabile che il profilo Instagram ufficiale delle Regione Puglia oscuri i commenti della componente studentesca che chiede a gran voce risposte. Riteniamo gravissimo che le istituzioni e le rappresentanze politiche reagiscano in questo modo di fronte ai forti disagi che tanti studenti e tante studentesse stanno vivendo, manifestati ormai da settimane anche tramite numerosi presidi”, dichiara Laura Piccirillo, Senatrice Accademica per UDU Lecce. “La nostra Regione e l’ente per il diritto allo studio devono immediatamente assumere questo tema come prioritario all’interno della loro agenda politica. Siamo stanchi di questa situazione opprimente, studenti e studentesse vogliono le borse di studio, due pasti al giorno e delle residenze stabili”, dichiara Giorgia Ruffo, Consigliera d’Amministrazione A.Di.S.U. per UDU Lecce.