“Dobbiamo riaffermare la presenza dello Stato in ogni angolo di Bitonto”. Con queste parole il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha riassunto le azioni che le Istituzioni stanno pianificando per rispondere alla sparatoria avvenuta il 31 dicembre a Bitonto in cui è ha perso la vita l’innocente Anna Rosa Tarantino.

Minniti ha presieduto questa mattina il Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica, convocato d’urgenza per discutere dell’emergenza criminalità nel barese e in particolare nella zona di Bitonto. Alla riunione hanno partecipato i vertici nazionali e locali delle forze dell’ordine, i magistrati baresi Giuseppe Volpe, capo della Procura, Francesco Giannella, coordinatore della Direzione distrettuale antimafia, il prefetto di Bari, Marilisa Magno, il sindaco metropolitano Antonio Decaro e il primo cittadino di Bitonto Michele Abbaticchio.

“Quello che è avvenuto a Bitonto è inaccettabile – ha detto Minniti – Inaccettabile che quella signora abbia perso la vita solo per essersi trovata nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Parliamo di un conflitto tra clan dalle movenze mafiose capaci di legarsi alla criminalità diffusa avendo una maggior copertura del territorio e maggior capacità di fuoco”.

Minniti ha quindi illustrato le misure discusse durante il Comitato: “Serve una risposta adeguata – ha sottolineato il ministro – che si attuerà in tre azioni. La prima sarà l’individuazione e l’arresto delle persone che hanno fatto parte dei due gruppi di fuoco. La seconda si articolerà in una attività di indagini strutturata e a medio termine per non dare tregua ai clan criminali della zona. La terza un straordinario controllo del territorio, riaffermando la presenza dello stato in ogni angolo della città. Dobbiamo combattere e prosciugare lo stagno dell’illegalità perché questi clan mafiosi si muovono nell’illegalità come un pesce nell’acqua”.