Julian Assange, il 52enne fondatore di WikiLeaks, è finalmente libero dopo oltre cinque anni di detenzione nel Regno Unito. Assange ha raggiunto un accordo con il Dipartimento di Stato americano, che gli ha permesso di lasciare il Regno Unito e dirigersi verso l’Australia. Dopo aver trascorso 1.901 giorni in una cella di massima sicurezza nel carcere di Belmarsh, Assange è stato visto imbarcarsi su un jet privato diretto a Bangkok, Thailandia, per poi essere trasferito a Saipan, nelle Isole Marianne Settentrionali.

Assange era in carcere per aver pubblicato migliaia di documenti militari e dispacci diplomatici riservati degli Stati Uniti attraverso WikiLeaks. La sua lunga battaglia legale aveva recentemente visto un importante sviluppo, con l’Alta Corte Britannica che gli aveva concesso il permesso di ricorrere contro l’estradizione negli Stati Uniti.

L’accordo con gli Stati Uniti prevede che Assange si dichiari colpevole di aver violato la legge sullo spionaggio, permettendogli così di tornare in Australia. Fonti giudiziarie riferiscono che Assange comparirà mercoledì mattina in un tribunale delle Northern Mariana Islands per formalizzare l’accordo. In base all’intesa, Assange sarà condannato a 62 mesi di carcere, ma non dovrà scontare ulteriori giorni di detenzione, avendo già trascorso il tempo necessario in prigione nel Regno Unito.

Il primo ministro australiano, Antony Albanese, ha espresso soddisfazione per il ritorno imminente di Assange in Australia, sottolineando che il caso si è protratto per troppo tempo e che non vi è nulla da guadagnare dalla sua ulteriore detenzione. Anche il ministro degli Esteri australiano, Penny Wong, ha ribadito che il governo ha sostenuto costantemente il ritorno di Assange in patria.

La liberazione di Assange ha suscitato una vasta reazione. Sua moglie, Stella Assange, ha espresso gratitudine a tutti coloro che hanno sostenuto la causa di suo marito nel corso degli anni, mentre sua madre Christine ha descritto la notizia come una “svolta meravigliosa”. Il padre di Assange ha dichiarato che la liberazione del figlio è “un’energia che dà nuova forza”.

Questo sviluppo segna la fine di un calvario per Julian Assange, che ha affrontato una delle più lunghe e complesse battaglie legali della storia recente. Ora, libero e diretto verso casa, Assange potrà finalmente ricongiungersi con la sua famiglia e iniziare un nuovo capitolo della sua vita.