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Sono passati poco più di due mesi dalla tragedia di Cutro e il Governo Meloni ha ottenuto ieri, 4 maggio, il via alla legge sull’immigrazione che la sinistra dichiara “lesivo della Costituzione”. Il Decreto Cutro è stato approvato alla Camera dei deputati con 179 voti favorevoli, 111 contrari e 3 astenuti. È stato convertito il dl n. 20/2023, in materia di “disposizioni urgenti di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare”, già passato in Senato lo scorso 20 aprile e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 10 marzo.

Il capogruppo Chiara Braga, tra le fila del Pd, ha spiegato che si tratterebbe di “una risposta disumana, illegale e che scarica sui territori problemi e criticità difficili da gestire”. La nuova legge consiste in una forte limitazione nella protezione speciale, facilitando il respingimento delle domande di asilo; poche parole rappresenta una stretta contro i migranti e il traffico di esseri umani nel Mediterraneo.

Il deputato di Forza Italia, Paolo Emilio Russo, però ha precisato che “non è un decreto contro l’immigrazione, ma un intervento legislativo per renderla regolare, ordinata, legale”. “L’immigrazione non è un nemico o qualcosa che è possibile evitare – ha sottolineato -, ma un fenomeno epocale che deve essere governato. Questo decreto non cancella la protezione umanitaria, non impedirà a chi ha diritto a venire in Italia per salvarsi la vita di farlo. Abbiamo individuato chiaramente chi ha diritto ad una tutela speciale e chi, invece, deve passare per i canali tradizionali”.

Nicola Fratoianni, deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra ha commentato che con questa legge il Governo non avrebbe “dichiarato guerra ai trafficanti”. “La verità – ha proseguito – è che con i trafficanti di uomini, donne e bambini continuate a fare affari ed accordi, a cominciare da quella cosiddetta Guardia Costiera che continuate a sovvenzionare e istruire”.