A discapito dei dati rilevati nella prima giornata del 14 maggio delle votazioni alle amministrative 2023, che avevano registrato un forte calo con il 49,69%, si è conclusa ieri la seconda tornata, registrando in Puglia un’affluenza alle urne del 64,13%.

Il boom di affluenza la si è avuta a Taranto, che ha registrato il dato più alto di partecipazione con il 70,22%, a seguire Lecce con il 68,19%, Bari con 63,71%, Brindisi 62,89%, la Bat con 61,91% e il Foggiano con il 56,64%.

Le votazioni sono avvenute in 51 comuni pugliesi: il risultato finale è di otto ballottaggi e l’elezione di 43 sindaci al primo turno.

Solo a Brindisi, unico capoluogo di provincia, sarà sfida tra Giuseppe Marchionna, candidato del centrodestra con il 44%, e Roberto Fusco, candidato del Pd e M5S, che ha ottenuto il 33,32% delle preferenze. Mentre in provincia di Bari tra due settimane si terranno i ballottaggi in cinque comuni: Acquaviva delle Fonti, Altamura, Mola di Bari, Valenzano e Noci. Ballottaggio anche a Carovigno, nel Brindisino e a Bisceglie nella Bat.

Grande successo al primo turno nei comuni più grandi a Monopoli del sindaco uscente, Angelo Annese (centrodestra), a Ostuni ha vinto Angelo Pomes (centrosinistra con il M5S), a Otranto Francesco Bruni (civico).

A conclusione delle amministrative 2023, l’incremento dei partecipanti al voto che si è registrato nella seconda giornata non deve però oscurare una realtà con cui da anni continuiamo a fare i conti, a prescindere dalla tipologia di votazioni: un astensionismo pesante. I dati parlano chiaro: rispetto al 2018, nel giro di 5 anni, c’è stato un’ulteriore diminuzione passando dal 66,61% al 64,13% di quest’anno. Dati, questi, che continuano a far riflettere.