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“Ci fa piacere che la Regione abbia mostrato particolare solerzia per tutelare la sicurezza di quei medici di medicina generale che, in quanto soggetti fragili, hanno chiesto l’esonero dall’esecuzione dei tamponi. Siamo rimasti però interdetti nell’apprendere che nel piano strategico per la vaccinazione contro il Covid-19 i medici di medicina generale non rientrino tra le categorie ad elevata priorità”.

Donato Monopoli, Segretario Fimmg Puglia, commenta così la circolare con cui la Regione ha disposto che le aziende valutino, nei confronti dei medici di medicina generale che hanno chiesto l’esonero, la sospensione delle attività domiciliari.

“Nel piano strategico vaccinale i medici di medicina generale non vengono infatti menzionati e rientrano nella generica categoria delle altre strutture ambulatoriali territoriali, una fascia di rischio medio-bassa che non prevede l’accesso prioritario al vaccino anti Covid-19”, aggiunge Monopoli.

“A fronte del crescente numero di decessi tra i colleghi anche in Puglia, confidiamo nel fatto che una dirigenza regionale così attenta alla sicurezza dei medici di medicina generale esonerati, comprenda che senza vaccinazione i medici di famiglia non possano essere esposti ad attività ad alto rischio” – spiega Nicola Calabrese, Segretario Fimmg Bari -. “Per quanto riguarda poi i tamponi rapidi effettuati dai medici di medicina generale, sarebbe ora di svelare il bluff: finora ad ogni medico di famiglia sono stati garantiti tra i 10 e i 20 tamponi rapidi”.

“A livello di bisogni è una goccia nel mare. A mancare non sono i medici che li effettuano ma i tamponi – conclude Calabrese -. Non vogliamo che si ripeta con i test rapidi quello che è accaduto con la vaccinazione antinfluenzale, perché sarebbe l’ennesima beffa ai cittadini e ai loro medici”.