Questa sarebbe stata la settimana dei preparativi per la festa di San Nicola. I tre giorni più frenetici dell’anno tanto attesi dai baresi, e non solo. A causa dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus dobbiamo fare a meno della Caravella, del corteo storico, dei fuochi pirotecnici, della messa in Basilica e della passeggiata sul lungomare tra le bancarelle.

Con l’annullamento a causa dell’epidemia non vengono meno solo i festeggiamenti, ma soprattutto il ritorno economico per tutto ciò che gira intorno alla sagra di San Nicola. Un giro di affari, stando ai dati del 2019, di circa 2 milioni di euro con l’impiego di mille tra artisti, giostrai e venditori. Senza contare i pellegrini e i turisti in arrivo a Bari per onorare il Santo.

La cifra comprende i fondi stanziati dal Comune per il corteo storico, i servizi di sicurezza come il noleggio dei new jersey, il contributo al Comitato di San Nicola della Basilica che finanzia le luminarie, i fuochi pirotecnici e l’accoglienza dei pellegrini.

Un danno economico anche per le attività commerciali che sono intorno alla festa patronale, quali i 304 ambulanti per il mercatino e il villaggio del gusto, le postazioni di giostrai in piazza Diaz e di largo Cristoforo Colombo, senza tralasciare gli affari per negozi, bar, ristoranti, bed&breakfast e alberghi di Bari.