“Da sempre il nostro ente si caratterizza per il rispetto di tutti i lavoratori ed i collaboratori, a prescindere dalle loro scelte personali, dall’orientamento religioso, sessuale o politico”. La risposta della Fondazione Petruzzelli a quanto denunciato dalla Cisal, non si è fatta attendere.

Il segretario regionale, Pietro Venneri, si è scagliato contro “tali inqualificabili comportamenti, ma anche il clima di impunità che li circonda, poiché, come confermano le stesse lavoratrici, si ha la netta sensazione che essi vengano superficialmente vissuti come atti di semplice goliardia, anche da parte di coloro i quali viceversa dovrebbero stigmatizzarli sul piano morale e punirli sul piano giuridico”.

“Gli unici adempimenti per noi imprescindibili –  si legge in una nota inviata dalla Fondazione – sono il rispetto delle regole, il massimo impegno nei settori di competenza, la collaborazione fra i vari comparti, nell’interesse di una azienda culturale che ha la grande responsabilità di non deludere il pubblico”.

“Qualora si fossero verificati comportamenti in antitesi con la nostra etica, la Fondazione, così come avvenuto in passato, procederà alle opportune verifiche, attraverso un’accurata
indagine interna, già avviata. Assicuriamo che – conclude l’Ente – nel caso in cui siano accertate eventuali responsabilità, si procederà con le adeguate sanzioni”.