I residenti dei palazzi che s’affacciano su Via Hahnemann da ieri pomeriggio insorgono per l’abbattimento di arbusti e alberi, alcuni vecchi anche alcuni decenni, all’interno del parcheggio dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari.

“Ci hanno tolto quel poco d’ossigeno che abbiamo – tuonano le famiglie – gli alberi non erano malati, come qualcuno ha sostenuto pubblicamente. Potevano almeno lasciare quelli nella zona perimetrale”. La sintesi della protesta è questa: quegli alberi si sarebbero potuti salvare. L’eradicazione è andata avanti fino a sera, almeno alle 22.

Nelle ultime ore almeno due pattuglie di Polizia Locale si sono recate sul posto per controllare la faccenda. La situazione, però, è sotto controllo. Ci sono le autorizzazioni, anche quella del Corpo Forestale dello Stato. “L’abbattimento – fa sapere l’azienda che sta eseguendo i lavori per il rifacimento del parcheggio dell’ospedale – era necessario, ma vogliamo tranquillizzare tutti. Pini, cipressi e arbusti cresciuti naturalmente, saranno sostituiti adeguatamente, anche da alberi di grosse dimensioni come querce e ulivi. Lo spazio verde sarà triplicato”.

I lavori, aggiudicati all’A.S.C (Artel Servizi Costruzioni) per un importo di 400mila euro iva esclusa, termineranno il prossimo 25 ottobre. Cambia tutto, persino l’accesso all’ospedale. Solo le ambulanze entreranno ed usciranno dal lato di via Amedola. Tutti gli altri, regolati dalle sbarre, accederanno proprio dal lato in cui stanno abbattendo pini e cipressi.

Nuova illuminazione a led, pannelli fotovoltaici. In tutto 340 posti auto: dieci riservati alle donne in dolce attesa, altri dieci ai diversabili. Insomma, un’area lontana anni luce da quella lasciata nel degrado da sempre. Ciò che sarà difficile debellare saranno i parcheggiatori abusivi. Nonostante l’intervento costante della Municipale e dei Carabinieri, sono sempre là, sotto lo sguardo imbarazzato della guardie giurate, alle quali dalla direzione generale dell’azienda ospedaliera Policlinico non è mai arrivato l’ordine scritto di allontarli. Una delle allegre contraddizioni di questa città distratta.