Sono trascorsi 72 anni dal “Pearl Harbour” italiano al porto di Bari e oggi, 2 dicembre, proprio al porto si è svolta una cerimonia commemorativa in presenza delle istituzioni.

Furono 17 le navi bombardate e affondate dalla Luftwaffe tedesca. L’attacco aereo era rivolto alla flotta alleata ormeggiata nelle acque cittadine. Gli aerei volavano a bassa quota per non essere intercettati dai radar e alle 19.30 fecero cadere le bombe causando esplosioni a catena. Alcuni testimoni ricordano come in molte case della città andarono in frantumi i vetri delle finestre. I piloti tedeschi presero di mira le navi della classe “Liberty” cariche di munizioni. Una di queste, la “John Harvey”, conteneva nella stiva bombe all’iprite, un gas letale che trovò il suo primo utilizzo bellico sui campi di battaglia della Grande Guerra 1914-18.

Ogni bomba aveva un diametro di 20 cm e una lunghezza di quasi 1 metro e 20 cm, 250 baresi morirono a causa dei crolli dei palazzi, oltre 800 soldati furono ricoverati per ustioni e ferite, di cui 617 intossicati dal gas dell’iprite. Ne morirono 84.

Il Comune di Bari diversi anni fa, decise di commemorare questa data, per far conoscere ai più giovani un triste pezzo di storia della II Guerra Mondiale che si è verificata proprio nelle acque territoriali della città.