Un sit-in davanti alla Prefettura, indetto da Cgil Filcams, Fisascat Cisl e Ugl, i lavoratori dell’istituto di vigilanza Faro Srl protesteranno domani per il mancato rispetto delle condizioni contrattuali. La protesta, che avrà inizio alle 8.30, è stata organizzata contemporaneamente all’incontro in Prefettura per discutere della vertenza che sta interessando i dipendenti della società.

Nel comunicato che riportiamo, le sigle sindacali chiariscono le circostanze che hanno portato alla protesta di domani.

“OGGETTO: violazioni contrattuali – difformità legale applicazione contratto di solidarietà.

Con la presente, in nome e per conto dei ns associati e Vs dipendenti siamo a contestarVi la reiterata condotta aziendale che determina il pagamento delle retribuzioni mensili ben oltre il termine contrattualmente e legalmente previsto.
Da ultimo a tutt’oggi non risulta corrisposta ai lavoratori la mensilità di luglio 2014, con tutte le ovvie conseguenze drammatiche per gli stessi lavoratori e le loro famiglie che ormai da qualche anno in questa società non possono più assicurarsi il pagamento certo delle retribuzioni andando in contro ad una pluralità di solleciti di pagamento di debiti ed impegni finanziari a carico delle famiglie (affitti, mutui, bollette …).
Si contesta altresì un utilizzo del contratto di solidarietà assolutamente difforme dalle normative statali che, paradossalmente vede coesistere in contemporanea nello stesso mese giornate intere di solidarietà e di lavoro straordinario.
Considerata questa difformità dell’applicazione del contratto di solidarietà le scriventi OO.SS. unitamente alla RSA chiedono la sospensione immediata del suddetto ammortizzatore sociale, dichiarandosi esonerati da ogni responsabilità indiretta degli stessi in quanto è da diversi mesi che si continua a protestare contro questa applicazione furori norma .
E’ importante sottolineare che l’utilizzo di un ammortizzatore sociale non può coesistere assolutamente con violazioni contrattuali in atto quale quella summenzionata.
Altresì si chiede al Servizio Ispezione del Lavoro un immediato intervento e la convocazione anche presso la REGIONE PUGLIA per attivare un tavolo di controllo su tale denunziata situazione.