Nei giorni scorsi abbiamo intervistato il presidente di Auchan Italia Patrick Espasa, in occasione della sua visita alla sede di Casamassima. Espasa ha assunto l’incarico da pochi mesi e per questo, nella circostanza, gli abbiamo consegnato una lettera scritta dall’ex dipendente Biagio De Palo in modo da metterlo a conoscenza della vicenda di cui ci siamo occupati in passato. A una settimana di distanza aspettiamo ancora una risposta.

In attesa che arrivi, vi facciamo leggere la lettera.

Buongiorno e bentornato in Italia Sig. Espasa, finalmente Auchan le ha riconosciuto la sua professionalità il suo valore. Ricordo il notevole sviluppo che allora ha dato al nostro Paese, come l’acquisizione degli Ipermercati della Rinascente, superando non con pochi problemi; ha programmato e realizzato l’apertura di un nuovi Ipermercati nella nostra Regione vedi Modugno e Mesagne , l’ampliamento dell’Ipermercato di Taranto. Avviato il piano per l’acquisizione di Triggiano , ha dato impulso alla crescita e all’assunzione di altra manodopera e avanzamento di carriera di molti lavoratori nel nostro Paese. Ha dato impulso alla modernizzazione della rete informatica dell’Azienda e di cui ancor oggi se ne producono gli effetti positivi di questa decisione presa a suo tempo e la conseguenza di questo portò poi in seguito all’ eliminazione di strutture delle Regioni e quindi risparmio economico non da poco , ecc. ecc. Ricordo che tutto questo si faceva con spirito di sacrificio ; ma con la consapevolezza di appartenere ad un’unica Famiglia di lavoratori/collaboratori di una grande Azienda.

Oggi tutto questo è solamente un vago ricordo: è vero, siamo in un momento di crisi economica e non solo, anche di crisi di identificazione nella Azienda, frutto di scelte sbagliate da parte di chi l’ha preceduto e dei dirigenti di cui si era attorniato.
Sono Biagio De Palo, ex responsabile della macelleria, un dipendente “storico” della Auchan, che ne apprezzava le qualità, prime fra tutte la professionalità e l’abnegazione alla medesima.

Sino a quando, da ormai due anni vivo una incredibile esperienza:sanzionato e accusato indebitamente (lo dice il Giudice del Lavoro di Bari per la sproporzione tra la pena e il fatto contestatogli), fino ad arrivare al licenziamento.
Successivamente reintegrato da Giudice ma mai da Auchan, che mi ha lasciato prima a casa e poi mi ha trasferito a Catania a 700 km di lontananza da casa.

Auchan era a conoscenza che accudisco in casa una invalida al 100% ( legge 104/92). Ma niente, alla mie richiesta di avvicinarmi a casa in una delle sedi della Puglia non risponde nessuno. Ho portato dinnanzi al Giudice la mia vicenda. Auchan, ha chiaramente dichiarato di non volermi più in azienda. Infatti volevo riprendere servizio a Catania ma me l’hanno impedito, poi ho scoperto perché: a Catania c’era già il responsabile della macelleria! Non solo alcuni lavoratori di Catania avevano ricevuto la comunicazione che sarebbero stati trasferiti a Modugno. Ho così accettato un incentivo all’esodo e ho aderito alla mobilità, anche se per la mia età non avrei raggiunto la Pensione. Pur di chiudere e cercare di riprendermi la mia vita (ho dovuto far ricorso alle cure di uno specialista per curare gli effetti devastanti che ha avuto la vicenda sulla mia salute).

Ma ancora una volta, l’Azienda prende tempo e di rinvio in rinvio (ciò causava un peggioramento del mio stato di salute) mentre bisognava solo definire l’accordo, mi ha licenziato perché ho superato il periodo di comporto. La mia malattia è stata originata dal comportamento dell’ Auchan! Non mi hanno concesso neanche la possibilità di prendere una aspettativa!

In Auchan non esiste più logica, più umanità e considerazione dell’ uomo che vive in questa famiglia , dove prevale la legge del clientelismo, del potere degli yes-men a tutti i livelli e di responsabilità non prese (sebbene pagati per fare questo). Dove è andata a finire la politica umana che tanto ha contraddistinto in passato questa Società?

Forse, sig. Presidente le aspettative e le performance non raggiunte di questi anni passati non sono solo frutto dellacrisi economica, ma anche frutto di scelte sbagliate e il lasciarsi dietro politiche commerciali, finanziarie e soprattutto umane (patrimonio unico nei siti ove siete presenti) che in passato ne hanno fatto un’ Azienda unica nel panorama distributivo.
Il venire meno di politiche umane per confrontarsi, discutere e dare atto a realizzarsi dell’ Individuo nel suo Lavoro porta sicuramente dei vantaggi a tutti: lavoratori, Azienda, e clienti. Questa Grande Famiglia Auchan era un patrimonio unico nel suo genere, patrimonio che negli ultimi anni è stato dimenticato, e voglio augurarmi messo da parte in un cassetto momentaneamente.

Dove è finita l’Azienda degli Uomini che tanto ha caratterizzato negli anni passati le vincite di traguardi tanto ambiti dai suoi concorrenti. Agire senza il minimo di legalità per poter ottenere le giuste Autorizzazioni di Legge per la suddetta Mobilità dei lavoratori (oltre che nessun lavoratore ha aderito a tale Mobilità) ci sono delle evidenti manovre per poter aggirare tali procedure istituzionali e per legge.

Mi appello a Lei, sig. Presidente, affinché la Società che Lei rappresenta riveda le cose negative fatte negli anni passati dai Suoi predecessori e dai dirigenti. Riporti la fiducia e la giustizia lavorativa che tanto Lei ha sostenuto, ripagandola giustamente nel passato, ridonando fiducia e benessere ai lavoratori e che torni ad essere un modello, un punto di riferimento nel nostro Paese.
Sarà a Modugno nei prossimi giorni, Le chiedo un incontro, pochi minuti che per me vorranno dire tanto.

In fede
Biagio De Palo