È il padiglione più discusso e discutibile di tutta questa discussa e discutibile 78esima edizione della Fiera del Levante. Mentre decine di comuni italiani, persino quelli a vocazione agricola, hanno bandito dalle fiere la vendita di animali vivi, anche da compagnia, a Bari si raschia il fondo del barile, senza paura di far irritare quella fetta sempre più grossa di pubblico che, in un modo o nell’altro, sente di avere sentimenti animalisti.

E’ soprattutto la zona dei cani e dei gatti ad aver suscitato l’indignazione di quanti, semplici cittadini, associazioni, gruppi di opinione o semplicemente chi non considera gli animali solo degli oggetti di cui si può liberamente abusare, hanno visto cuccioli e meno cuccioli ristretti in spazi angusti, in barba anche alle disposizioni dello stesso comune di Bari. Dopo le proteste, soprattutto in rete (e le visite delle guardie zoofile, della Finanza, della Asl solo per citare tre), le cose sono leggermente migliorate, gli spazi sono stati allargati e, soprattutto, sono state svuotate le minigabbiette che erano state usate nelle primissime ore della Campionaria.

Ma, non crediamo che basti. Sapere che i cuccioli di cane provengano da Romania e Ungheria, paesi che hanno una legislazione molto diversa dalla nostra in fatto di allevamento e commercializzazione di animali vivi, non ci rassicura assolutamente.

Il Presidente, Ugo Patroni Griffi ha assicurato la perfetta legalità di tutto il padiglione: “Ho chiamato un veterinario che sia a disposizione degli animali esposti e che garantisca la regolarità del tutto” ci ha dichiarato. “E ho invitato gratuitamente le associazioni animaliste a prendersi pure lo spazio per promuovere l’adozione di cuccioli nei canili e nei gattili”.