In attesa del nuovo piano industriale e dei nuovi esuberi, in “casa” Telenorba continuano a non passare un momento felice nonostante il Battiti Live. Si va avanti con la cassa integrazione, nonostante si continui palesemente a non rispettare gli accordi siglati e a impiegare dipendenti e collaboratori in maniera impropria. È il caso di uno storico elettricista, assunto dalla madre di tutte le aziende del gruppo. A suo dire era in vacanza, ma in tanti lo avrebbero visto timbrare regolarmente il cartellino e prendere l’auto aziendale dal garage aziendale. Ci sono giunte decine di segnalazioni – per la verità con riferimenti anche agli anni floridi  – sul fatto che certi dipendenti fossero e vengano dirottati in ristrutturazioni e manutenzioni in alcune proprietà private di dirigenti Telenorba o di alcuni consiglieri di amministrazione. Siamo andati a verificare, constatando effettivamente quanto era stato sottoposto alla nostra attenzione. Probabilmente gli azionisti sanno di questa prassi consolidata e magari l’hanno approvata nell’ultima assemblea dei soci, quella in cui erano state piazzate tre guardie giurate per evitare una nostra incursione.

Il dipendente si giustifica, prova ad arrampicarsi sugli specchi, ma alla fine ammette: «Senti, il problema…tu sai come funziona l’azienda. Quindi non è che puoi… ti sto dicendo. Ti sto dicendo cose, cose nuove. Nello stesso tempo dicono, per favore vedi un po’, se riesci qualche oretta. E allora, posso dire di no secondo te?». Certo che non può dire di no e non può farlo nessun altro. È il motivo per cui abbiamo deciso di oscurare il volto del dipendente che. Sarebbe potuto toccare a chiunque.