La Funzione Pubblica della Cgil di Bari insieme alle altre organizzazioni sindacali confederali, si mobiliterà domani 23 maggio con volantinaggio e assemblee in tutti i  posti di lavoro del pubblico impiego per protestare rispetto al mancato 45°esimo punto nella riforma della pubblica amministrazione proposta dal Presidente del Consiglio Renzi e dal Ministro della P.A. Madia, che è il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro ormai scaduto dal 2009. Per questo motivo invitiamo tutti i lavoratori pubblici ad inviare all’indirizzo [email protected] richiesta: “RENZI RINNOVA IL MIO CONTRATTO”

Riteniamo – afferma Domenico Ficco, Segretario Generale Fp Cgil Bari, che non ci possa essere una riforma della pa senza la riapertura di una discussione seria sul rinnovo dei contratti non solo per sanare una discriminazione fino ad oggi perpetrata a danno dei lavoratori pubblici ma anche per governare qualsiasi vero processo di riforma della pubblica amministrazione. Questa riforma non può essere l’ennesima proposta calata dall’alto, ma necessita di un confronto serio con le parti sociali, quelle che fino ad ora hanno cercato di mitigare il malessere dei lavoratori pubblici da anni vessati dal blocco del contratto, del turn-over e del salario accessorio.

Non tutto quello proposto dal Presidente del Consiglio Renzi, continua il Segretario Provinciale F.P., ci trova in disaccordo. Sui punti riguardanti i limiti ai compensi dei singoli, la semplificazione e la flessibilità delle regole del turn over, la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, la centrale unica degli acquisti e l’accorpamento degli enti, siamo disponibili a discutere perché è da tempo che ci battiamo proprio per il riconoscimento di queste istanze, andando anche oltre vale a dire, ad esempio, noi chiediamo lo sblocco totale e immediato del turn over per dare la possibilità a giovani e precari di entrare a pieno titolo nelle pubbliche amministrazioni.

Fra i 44 punti della proposta quello riguardante l’abolizione dell’iscrizione delle aziende alle Camere di Commercio, ci trova assolutamente contrari perché innanzitutto si tratta di un’amministrazione che vive del diritto annuale versato dalle aziende ossia della tassa che le imprese pagano per l’iscrizione, ma anche perché la chiusura di questo ente comporterebbe non poter più fare ad esempio analisi di mercato i cui dati vengono forniti dall’Ente che fa il monitoraggio delle imprese in quanto fonte ufficiale. Così come non siamo d’accordo, conclude Domenico Ficco Segretario Generale Fp Cgil Bari, sulla riduzione delle aziende municipalizzate ad un numero stabilito senza aver fatto prima un’analisi in base al loro funzionamento e alla loro utilità.

Siamo disponibili a discutere con il Governo sia per ciò che concerne la proposta di riduzione dei permessi sindacali, ricordando a tutti però che il numero delle agibilità è sancito da una legge nazionale a garanzia della democrazia nei posti di lavoro. E la nostra disponibilità riguarda anche la trasparenza nonché la pubblica evidenza dei nostri bilanci. Che la smetta Renzi di denigrarci pubblicamente perché non gestiamo soldi pubblici e quindi non possiamo essere tra le cause del declino del nostro Paese!