Se è vero che Facebook non peggiora le persone, ma ne mette solo in risalto i lati peggioro, ancora di più questo accade quando la cosa è fatta con dolo. Ed è così che sul profilo Facebook del consigliere comunale Angelo Tomasicchio, sotto uno status che mostrava l’interrogazione scritta contro la cattiva gestione della Fiera del Levante, comparivano i commenti piccati e minacciosi di un utente del social, tale FG.

A voler credere al caso, non ci stupiremmo nel constatare che il profilo risulta essere stato creato dopo la pubblicazione dell’interrogazione, usato per commentare la notizia sul profilo del consigliere e minacciare lo stesso Tomasicchio di: “Non entrare in questioni che non le competono altrimenti sarò costretto ad entrare in questioni che non competono a me e allora…”, per poi essere semplicemente disattivato.

Purtroppo noi al caso, non ci crediamo, eppure non ci stupiamo lo stesso.

E sì, perchè il coraggioso quanto anonimo minacciatore, ertosi a difesa della gestione dell’ente si è semplicemente dissolto nel nulla, dopo le minacce.

«Prima di guardare in casa altrui guardi nella sua…altrimenti la “bomba” come lei la chiama le scoppia in mano…»

Ma poi, parliamo di questa bomba. Un debito di 30 milioni di euro accumulato in 10 anni e un direttore generale dell’ente, che attualmente guadagna quanto il presidente degli Stati Uniti d’America, che per il recupero del debito della Fiera propone il licenziamento di tutti i lavoratori, senza però intaccare il proprio stipendio. non vogliamo aggiungere altro.

Quanto al coraggioso paladino dei poveri dirigenti, misteriosamente sparito nel nulla, Tomasicchio, commentando la vicenda, si è dichiarato costretto a denunciare la vicenda alle autorità, alla luce delle minacce ricevute.