«Per le vittime di violenza, anche solo presunta, si tratta di un vero e proprio percorso nella più totale riservatezza, un luogo cui accede il personale che ha seguito tutti i corsi di necessari ed è quindi formato su questi casi». Parola di Francesco Stea Primario del reparto di Pronto Soccorso al Policlinico di Bari, dove è stata inaugurata la “Stanza rosa”.  Lo abbiamo sentito per farci spiegare come funziona:

«Dopo aver effettuato il triage, laddove ci sia anche solo il sospetto di una violenza, la paziente viene guidata in questo ambiente lontano dalla sala di attesa del pronto soccorso e quindi in questo ambiente più accogliente e confortevole, dove tutto avviene nella massima privacy: esami, fotografie, eventuali colloqui col medico legale o il magistrato, le forze dell’ordine. È chiaro che se arriva una urgenza anche lei dovrà aspettare come tutti gli altri, non cambiano i codici del pronto soccorso, ma sarà al riparo dalla confusione del reparto».

«La Stanza Rosa -prosegue il dott. Stea- ha anche un altro aspetto molto importante: nell’80% dei casi di violenza non segue denuncia da parte della vittima, passata la notte arrivano i ripensamenti, le paure…ora anzi che invitare le vittime a denunciare, ora noi allertiamo il punto di Polizia presente nel Policlinico che può avere subito un incontro riservato con la vittima, favorendo così la denuncia».

La Stanza Rosa è stata intitolata alla memoria di Anna Costanzo truccatrice del Teatro Petruzzelli vittima di femminicidio per mano del suo ex compagno .