A preoccupare maggiormente non è tanto questo, però, visto che anche lo scorso anno la Puglia era quarta, quanto piuttosto il sensibile aumento dei sequestri effettuati, ben 1303, assieme alle 3331 infrazioni registrate, alle 3251 persone denunciate, di cui 28 sono state arrestate.
Oltre a tutto ciò, la Puglia “peggiora sia sul fronte del racket degli animali (con 938 infrazioni, 907 persone denunciate e 384 sequestri eseguiti ndr) che del ciclo illegale del cemento. Infatti, l’abusivismo edilizio non accenna a diminuire, soprattutto sul Gargano, facendo salire la Puglia al secondo posto della classifica. Inoltre nel ciclo dei rifiuti spicca l’incremento dei reati registrati, con un più 24% rispetto al 2011” ha dichiarato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, alla conferenza stampa di presentazione del rapporto Ecomafie 2013 a cui hanno preso parte anche Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, Ennio Cillo, Procuratore aggiunto presso il tribunale di Lecce, e Teresa Iodice, sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.
Scorrendo poi la classifica provinciale dell’illegalità ambientale, spiccano le due province pugliesi di Bari e Foggia, rispettivamente quinta e ottava a livello nazionale.
A completare il quadro fornito da Legambinete, ci sono infine le indagini sulle rinnovabili, specie quelle sui parchi per la produzione di energia solare, che negli ultimi anni hanno fotografato un consistente aumento dei reati commessi, e i dati sull’archeomafia, ovvero sull’attività illegittima della criminalità organizzata nei confronti del patrimonio artistico e archeologico, in cui la nostra terra si colloca al secondo posto con 45 furti denunciati.
Pierpaolo Favia