“La candidatura a Capitale Europea della cultura – ha detto il sindaco Emiliano – è una sfida non solo di una città, ma di un territorio nel suo complesso. Bari è in corsa da tempo, così come la città di Lecce, e sta perfezionando il suo dossier. Ma è chiaro che, se in questa battaglia non restiamo uniti, almeno tra le città pugliesi, questa sfida è persa in partenza, dovendo competere contro candidature di altissimo livello. Per questo Bari, il capoluogo, è disponibile in nome di questa unità a lanciare la città di Taranto, non solo per la sua storia immensa sotto il profilo culturale, ma anche per il valore simbolico che questa candidatura offrirebbe”.

Michele Emiliano ha illustrato il progetto oggi a Taranto, nella sede del Comune, insieme al sindaco Stefano e a tantissimi intervenuti. “Stiamo cercando di mettere insieme – ha spiegato Emiliano – un’offerta complessiva che tenga insieme tutte le bellezze, le ricchezze e le esperienze delle città pugliesi. È infatti necessario unire le forze per essere competitivi con le altre grandi aree che si candidano e che sono concorrenti fortissime. Questo metodo di lavoro ci abituerà, comunque vada a finire questa sfida, a considerare la Puglia non come fatta di singole realtà incapaci di dialogare tra loro, ma come un luogo attrattivo nel suo insieme. Bari in questa prospettiva, non deve più interpretare il ruolo di capitale sorda e ingorda, perché solo quando diviene un riferimento per il resto della Puglia conosce momenti di gloria e di progresso economico. Comprendo che lo spirito di campanile rappresenta una resistenza a questa ipotesi (e in questo ambito la passione calcistica peggiora le cose!) ma una classe dirigente matura deve essere in grado di perseguire obiettivi cosi importanti superando le divisioni, gli schieramenti politici e giocare per vincere. O avremo la capacità di dimostrare di non essere gli avversari di noi stessi e comprendere che i nostri competitori sono da un’altra parte o altrimenti, come al solito, rischieremo di litigare come facevano i capponi di Renzo. E i capponi di Renzo.. hanno fatto una brutta fine”. “Tutti insieme – ha proseguito Emiliano – siamo grado di offrire cose straordinarie. Si può candidare una città pugliese a Capitale europea della cultura senza esaltare Castel del Monte, San Nicola, il barocco leccese, senza celebrare la potenza archeologica ed evocativa della città di Taranto o parlare della storia di Brindisi? Tutti insieme potremmo battere chiunque”.

Un pensiero è stato rivolto anche ad un’altra città in competizione per il titolo, Matera: “desideriamo dialogare con Matera ipotizzando che possa aggiungersi per vivere con noi questa avventura, essendo a soli a 60 km da Bari. Immaginiamo questa esperienza come un grande momento di ricucitura del Sud.

Abbiamo quindi una responsabilità grandissima perché il nostro Sud ha l’occasione per dimostrare di essere in grado di guidare una riscossa complessiva, a partire dalla cultura.

Se oggi siamo qui in tanti, commossi per il fatto di esserci, significa, che già l’aver immaginato di intestare questa candidatura a Taranto è un obiettivo raggiunto. Adesso lasciamo che l’idea sedimenti e cominciamo a lavorare, anche perché ai nostri interlocutori dovremo mostrare concretezza. Bisogna capire dal punto di vista organizzativo come presenteremo la proposta, come riusciremo a coniugarla con un’idea di ambiente sostenibile, di sobrietà delle scelte, di rispetto delle identità e dell’autenticità dei luoghi. Andremo avanti sapendo di essere ispirati da un’intuizione giusta, e quando un’idea è giusta possiede già un’energia straordinaria”.

Comunicato Ufficio stampa Comune di Bari