La musica del Teatro Petruzzelli si estende oltre il pubblico delle sale da concerto, per avvicinarsi a quelle fasce sociali più svantaggiate o lontane, diventando così strumento di crescita culturale, momento formativo, occasione di socialità e supporto alle terapie. Nel 2014 partirà infatti il progetto “Il Petruzzelli per la Città – La musica come impegno sociale” , che nell’autunno prevede anche tre giornate di studio, con testimonianze e concerti, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore della cultura e della musica. Le attività del Coro e dell’Orchestra del Petruzzelli, distribuite fra concerti e incontri di ascolto, si rivolgeranno ad alcuni ambiti specifici del contesto sociale cittadino come quello penitenziario, ospedaliero e scolastico.

Grazie alla collaborazione con  la Direzione della Casa Circondariale di Bari a ogni stagione lirica e concertistica potranno essere ospitati 30/40 detenuti per ogni prova generale aperta e per alcuni concerti. All’interno dell’istituto penitenziario si è inoltre pensato di realizzare un laboratorio corale cui i detenuti potranno aderire volontariamente, per seguire le lezioni tenute da un musicista del Petruzzelli scelto per la sua esperienza in ambito corale e didattico, offrendo inoltre la possibilità di unire i gruppi maschili e femminili, in prossimità di future esibizioni pubbliche. Tali iniziative intendono portare all’interno del carcere i valori intrinseci del canto corale: l’ascolto reciproco, lo stare insieme, la condivisione, l’ impegno, la costanza, la concentrazione.

Nel Policlinico invece verranno creati laboratori musicali, cicli di musicoterapia e concerti presso diversi reparti, a partire da Oncologia ed Ematologia Pediatrica, Neonatologia, Chirurgia Pediatrica, e poi anche Ginecologia e Ostetricia.  Il progetto prevede inoltre una collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale – Area di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Azienda USL di Bari e con i centri terapeutici cittadini per la realizzazione di laboratori musicali a favore di bambini e ragazzi utenti di diverse strutture, in alcuni casi anche con il coinvolgimento delle scuole del territorio. L’attività musicoterapica costituisce infatti un’opportunità nella quale, attraverso un forte coinvolgimento sensoriale e l’uso prevalente di modalità di relazione non verbali, si possono realizzare più agevolmente istanze comunicative ed espressive e permettere così la condivisione delle complesse emozioni e della sofferenza spesso indicibile.