Questa mattina il sindaco di Bari Antonio Decaro, l’assessora all’Urbanistica Carla Tedesco e il presidente del Municipio II Andrea Dammacco hanno assistito all’avvio dei lavori di demolizione del muro perimetrale della ex caserma Rossani, sul lato di via Gargasole.

I lavori prevedono la rimozione del vecchio muro, che verrà parzialmente demolito e abbassato fino all’altezza di un metro, con la realizzazione di due cancelli, uno pedonale e uno carrabile. Il primo dotato di rampa d’accesso per disabili, il secondo, della larghezza di tre metri, necessario a permettere anche l’eventuale accesso di mezzi a motore. Il muro oggetto degli interventi è lungo quasi 100 metri, l’intera area sarà perimetrata e separata dalla restante parte mediante una recinzione a pannelli analoga a quella presente all’interno del parcheggio. Lungo via Gargasole sarà anche realizzato un marciapiede contiguo alla nuova recinzione e verranno conservati i circa 40 posti auto attualmente presenti.

“Uno ad uno stanno venendo giù i muri che per troppi anni hanno impedito ai cittadini di conoscere e vivere questo spazio straordinario – ha detto Decaro – oggi ne buttiamo giù un altro, dopo quello di via De Bellis che ha aperto le porte all’Urban Center, il luogo simbolo della co-progettazione, in cui i cittadini immaginano insieme all’amministrazione comunale il futuro della città. Questo cantiere è il simbolo della cittadinanza attiva che lavora con l’amministrazione e che, attraverso le associazioni, ci ha stimolato a demolire questo muro. Oggi, dopo 30 anni apriamo questo spazio, un piccolo parco nato spontaneamente che sarà affidato proprio ai cittadini perché lo vivano e lo custodiscano. Voglio ringraziare ancora una volta i baresi, perché se siamo qui è anche grazie allo loro tenacia. Grazie a tutti quelli che hanno creduto nelle straordinarie potenzialità di questo luogo, e grazie per aver riposto fiducia in noi spronandoci a portare avanti questo progetto. Questo è il segno di come ad amministrare questa città non sono solo il sindaco e gli assessori ma siamo noi, tutti insieme. È l’esempio di come i cittadini possano incidere nelle scelte dell’amministrazione e cambiarne il corso e il senso. Tra due mesi spero di tornare qui e di trovare i bambini che giocano felici all’aria aperta”.

“L’abbattimento di questo muro consentirà alla cittadinanza di fruire dell’area verde di via Gargasole – ha sottolineato Carla Tedesco -. Si tratta di un altro tassello della grande strategia di riqualificazione dell’area della ex caserma Rossani. L’apertura dell’area di via Gargasole, mi piace ricordarlo, è stata immaginata e progettata insieme ai cittadini, e con i cittadini sono stati piantati alcuni giovani alberi che oggi arricchiscono la vegetazione già presente in questo grande spazio. Parallelamente ai lavori, attraverso laboratori di autocostruzione in programma all’Urban Center, metteremo a punto gli arredi per rendere più vivibile il giardino, secondo un modello sperimentale di restituzione in tempi brevi degli spazi pubblici, grazie a interventi minimali ma significativi. I cittadini si prenderanno cura di uno spazio da loro stessi disegnato e realizzato. L’amministrazione sperimenta così un approccio nuovo alla cura dello spazio pubblico, basato sulla capacità di intercettare l’energia e la volontà d’azione dei cittadini”.

“Nel momento in cui nel mondo ci sono 28mila chilometri di muri – ha commentato Andrea Dammacco – e ci sono persone che continuano ad alzarne per dividere anziché riunire, oggi l’abbattimento del muro di via Gargasole rappresenta un momento storico per la città. Grazie a questo intervento l’amministrazione comunale restituisce ai cittadini una parte del parco della caserma Rossani chiuso da decenni. Per noi è un momento importante, e l’invito che sento di rivolgere ai cittadini è quello di prendersene cura come se fosse casa loro, frequentandolo insieme alle famiglie, ai bambini, per viverlo tutti insieme. Un ringraziamento particolare all’assessora Tedesco che con tenacia e passione ha seguito il percorso partecipativo in questi mesi per rendere possibile questo intervento che oggi si realizza”.