Sacche di inefficienza la cui eliminazione, prosegue la dottoressa Lampugnani, potrebbe garantire maggiori risorse da investire per migliorare ulteriormente il servizio di pronto soccorso. In particolare invoca una migliore contrattualizzazione dei medici del 118, per garantire una maggiore stabilità del servizio e del personale stesso. Il segretario interviene poi sulla questione degli equipaggi di ambulanze spesso senza infermieri presenti, una situazione denunciata nei giorni scorsi anche dalla sezione provinciale della Federazione Italiana Medici di Famiglia.

A riguardo conferma l’impossibilità di eseguire in maniera efficiente le operazioni di soccorso senza l’assistenza di un infermiere. «Non abbiamo otto braccia come i polpi», aggiunge con amara ironia. La Lampugnani spiega poi come, nonostante il 118 sia di base ancora un buon servizio, sia stata in gran parte disattesa anche la promessa di far nascere numerosi altri Punti di Primo Intervento. Questi, se pure non equiparabili del tutto a un Pronto Soccorso, consentirebbero anche un migliore smaltimento delle piccole criticità. La priorità, ancora una volta, rimane un «rispetto delle regole che dev’essere assoluto», per dar vita a un servizio «pubblico, trasparente» e «assolutamente controllato».