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I Giochi del Mediterraneo sono una manifestazione sportiva multidisciplinare, organizzata sul modello dei Giochi Olimpici, alla quale partecipano le nazioni che si affacciano sul Mare Mediterraneo, organizzati sotto la supervisione del Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo. Promossi nel 1948, furono riconosciuti ufficialmente nel 1952.

I primi Giochi vennero disputati dal 5 al 22 ottobre 1951 ad Alessandria d’Egitto: vi presero parte 734 atleti (tutti maschi) in rappresentanza di 10 nazioni: Egitto, Francia, Grecia, Jugoslavia, Italia, Libano, Malta, Siria, Spagna e Turchia, ma nel 1949 si era tenuta ad Istanbul, la prima edizione ritenuta “non ufficiale”. La bandiera dei Giochi presenta tre cerchi leggermente mossi nella parte inferiore che simboleggiano i tre continenti che si poggiano sul Mediterraneo: Europa, Africa e Asia.

La prossima edizione si terrà nel 2026, a Taranto, ma i ministri Raffaele Fitto (Affari europei) e Andrea Abodi (Sport) riferiscono al Comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo che: “L’assegnazione dell’organizzazione dei Giochi alla città di Taranto è avvenuta il 24 agosto 2019 e  il 9 giugno 2020 si è formalmente costituito il Comitato organizzatore, ma il ritardo accumulato nell’attività di programmazione dei Giochi del Mediterraneo 2026 desta preoccupazione”.

I due ministri scrivono dopo aver incontrato il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e i rappresentanti delle altre parti coinvolte nell’organizzazione dei Giochi, lo scorso dicembre. Un incontro sollecitato per ottenere lo sblocco dei finanziamenti pubblici per l’impiantistica dei Giochi: 150 milioni approvati a marzo 2022 con un emendamento al decreto legge Sostegni ter e non ancora arrivati. Per Fitto e Abodi a oggi “non è possibile determinare correttamente il costo complessivo degli investimenti pubblici e la dimensione economica dell’evento”. Inoltre non è specificato se “le ingenti risorse ancora da finanziare possano trovare parziale copertura nei fondi regionali, come riferito con nota del 28 maggio 2021, dove veniva indicata una quota a carico della Regione Puglia di importo pari a 50 milioni, circa un terzo del finanziamento ancora necessario”.