Durante Barletta-Casarano, finita 3-3, a causa di un colpo subito al volto in piena area, il giocatore rossazzurro Armando Tipaldi, 19 anni, si è accasciato privo di sensi sul terreno di gioco. Immediato e decisivo, l’intervento del capitano Massimiliano Marsili, che ha tirato fuori la lingua dalla bocca del giovane compagno di squadra. Sono stati attimi di  disperazione fino al momento in cui il giocatore si è ripreso, accolto dall’applauso di tutto il pubblico.

Accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale “Dimiccoli” di Barletta per una tac di controllo, che ha dato, per fortuna, esito negativo, Tipaldi è stato dimesso ed è rientrato nel Salento con la squadra. Pronte anche le scuse sui social del papà del calciatore Claudio Cristallo, il giocatore che ha colpito Tipaldi: «Sono molto sollevato nel vedere che stai bene, ti abbraccio e spero che certi episodi non capitino più nel calcio».

Il gesto, però, è rimasto impunito, non sanzionato dall’arbitro. Pronto anche il post del Casarano calcio: «Armando sta bene!». Commenta anche il patron Antonio Filograna Sergio sui social: «In quei 7 minuti abbiamo davvero temuto il peggio e grazie a Dio il nostro ragazzo si è ripreso anche per i soccorsi tempestivi, sia dei calciatori stessi, sia dello staff medico. Però una cosa è certa: questo non è calcio, questo non è sport. Dove sono la lealtà, la correttezza ed il rispetto, regole fondamentali e primarie?».

Di fondamentale importanza è stato l’intervento di primo soccorso operato sul campo dal capitano, Massimiliano Marsili, che racconta: «Ero in marcatura e non ho visto cosa è accaduto, ma ho visto Armando a terra e sono corso a vedere cosa fosse successo, rendendomi subito conto della gravità della situazione. Non respirava più e avendo frequentato un corso, l’ho messo di lato visto che era a pancia in su, ho messo le mani in bocca e gli ho preso la lingua per evitare che la ingoiasse. Tra l’altro, mi ha morso alle dita molto forte ma in quel momento non ho pensato a niente. Poi, per fortuna, ha dato segnali di ripresa. A fine partita abbiamo subito chiesto ed abbiamo saputo che era stato dimesso, poi io sono rientrato da solo e ci siamo scambiati un po’ di messaggi».
Sulla dinamica dell’incidente, il capitano ha poi affermato: «Non ho capito né la dinamica, né chi fosse stato in quel frangente. Ero impegnato, come detto, in marcatura».

Infine, il capitano dice: «Mi auguro vedano le immagini, non credo si possa fare una cosa del genere. Un conto è un incidente fortuito di gioco, un conto è una gomitata forte per colpa della quale si è messa a rischio la vita di una persona. Sarei intervenuto per chiunque sul campo, stavolta è andata bene grazie all’aiuto di tutti ma fosse capitato qualcuno che non sapeva come muoversi come sarebbe andata a finire? A pensarci mi vengono i brividi, sono orgoglioso di quello che ho fatto».

Speriamo che incidenti del genere siano sempre meno frequenti, perchè lo spirito calcistico è tutt’altra cosa, e auguriamo al giovane calciatore di riprendersi presto.