Il Partito Democratico di Bari si trova in una fase di frattura, con una parte dei dirigenti che ha deciso di sostenere apertamente l’avvocato Michele Laforgia come candidato unico. Ma la rottura emergerebbe da una lettera firmata da nove dirigenti del Pd barese, tra cui Titti De Simone, presidente dei democratici di Bari e membro della direzione nazionale, l’ex assessore regionale Gianni Giannini, Mario Loizzo, ex presidente del Consiglio regionale, e Antonella Morga, componente dell’assemblea cittadina e nazionale Pd.

La lettera-appello mette in luce la mancanza di accordo sulla scelta di un candidato interno al Pd e solleva interrogativi sulla proposta di Vito Leccese, ex capo di gabinetto del sindaco, preferito a Michele Laforgia. La candidatura di quest’ultimo, sostenuta da partiti e movimenti di sinistra, non ha trovato l’approvazione dei vertici del Pd pugliese.

“Nel caso in cui la sintesi su un nome interno al Pd non abbia avuto successo – si legge nella lettera – perché non proporre il nome già in campo dell’avvocato Michele Laforgia anziché optare per un candidato esterno come Vito Leccese? Le ragioni di questa scelta non sono chiare”.

Senza una sintesi su un nome interno al Pd, i firmatari della lettera ritengono che il partito abbia il dovere di mantenere unita la coalizione e assumere il ruolo di federatore della stessa. Propongono quindi di convocare immediatamente il tavolo della coalizione e invitare l’avvocato Michele Laforgia per un confronto politico, al fine di far progredire la coalizione nell’interesse della città.

La lettera conclude sottolineando che la soluzione per uscire dall’impasse non dovrebbe essere l’imposizione di altri nomi esterni, ma piuttosto l’unità di tutta la coalizione, rappresentando tutte le forze politiche e sociali di opposizione alle destre. L’appello si chiude con un invito aperto a tutti coloro interessati.