Il dialogo con Michele Emiliano? Una cosa del tutto normale. E l’ormai famigerato audio whatsapp in cui si accenna a una nomina in Acquedotto Pugliese? Niente strano, anzi “non era un segreto”. In una intervista rilasciata a La Repubblica torna a parlare l’ex sindaco Simeone Di Cagno Abbrescia, finito nell’occhio del ciclone insieme al presidente della Regione Puglia dopo l’audio di sua moglie inviato ai fedelissimi del parlamentare barese.

Un lungo messaggio in cui, senza troppi giri di parole, viene certificato quello che ai più attenti era già apparso chiaro una settimana fa durante l’incontro tenutosi nel foyer del teatro Petruzzelli: il riavvicinamento tra due ormai ex nemici e che Di Cagno Abbrescia non potesse tradire il centrodestra senza qualcosa in cambio

Nell’intervista, Simeone Di Cagno Abbrescia non solo non nega quel messaggio audio, che però declassa a “considerazioni private e non concordate fatte a un gruppo di amici”, ma conferma il dialogo aperto con Michele Emiliano. Un’apertura dettata, secondo il parlamentare barese, dalle conclamate “carenze nel territorio come per esempio la sanità, i trasporti e soprattutto l’Acquedotto”.

Già, l’Acquedotto Pugliese, proprio l’azienda dove potrebbe trovare posto l’ex sindaco del centrodestra che nega di aver fatto delle richieste al presidente della Regione Puglia ma ammette che “in caso di bisogno lui potrebbe valutare un nuovo impegno perché ci sono alcune cose che non funzionano e abbiamo condiviso possibili soluzioni”.

Ma la la vera domanda era un’altra. Perché questo dialogo con l’esponente del Pd? Risposta semplice: “Emiliano ha il potere, un potere che durerà 2 o forse addirittura altri 7 anni”. Secondo Di Cagno Abbrescia, quindi, lui e Emiliano “procedono parallelamente ma convergono su alcuni temi centrali per la nostra regione”. Se poi ci sarà bisogno di un impegno diretto sarà tutto da verificare.