La vicenda giudiziaria che vede indagato il candidato (non eletto) alle scorse elezioni regionali Natale Mariella, accusato di aver pagato il clan Di Cosola in cambio di voti, si porta dietro anche un nuovo, recente, sviluppo politico.

Il Movimento 5Stelle ha infatti presentato un’interrogazione urgente per chiedere spiegazioni al presidente della Regione, al cui sostegno era candidato Mariella, circa la nomina di quest’ultimo da parte di Emiliano al consiglio della Camera di Commercio di Bari, avvenuta lo scorso 14 luglio: «Mariella per il momento è solo l’ennesimo candidato di Emiliano sospettato di aver pagato per avere voti – hanno dichiarato i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle – se questo sospetto si trasformerà in una triste verità, sarà la magistratura a stabilirlo. Tuttavia ci chiediamo come sia stato possibile che, proprio quel Natale Mariella, sia stato nominato poco tempo fa dal Presidente Emiliano nel consiglio della Camera di Commercio di Bari, al seggio “Trasporti e spedizioni, apparentamento Confindustria Bari/Bat/Confcommercio Imprese per l’Italia Bari Bat ANITA Puglia” una scelta che a questo punto ci sembra quantomeno inopportuna».

L’atto “incriminato” sarebbe il Decreto Presidenziale n. 449 dello scorso luglio. I pentastellati chiedono, oltre alle dovute spiegazioni, anche di ricevere tutti gli atti in esso menzionati: «Abbiamo interrogato il Presidente – spiegano i consiglieri – per conoscere quali siano state le motivazioni che hanno portato a questa nomina».

La risposta di Emiliano non si è fatta attendere: “Il presidente della Regione firma le nomine espresse dai rappresentanti di categoria come presa d’atto. La nomina, in questo caso era indicata dalla rappresentanza di categoria, prevista all’interno del Cda della Camera di Commercio. Quindi nessuna scelta discrezionale è stata fatta dal presidente della Regione, peraltro in epoca precedente le notizie di cronaca giudiziaria cui si fa riferimento”.

“L’inesperienza sulle questioni amministrative non può quindi essere utilizzata come scusante dai consiglieri del M5S, il tentativo di danneggiare l’immagine altrui senza alcun fondamento oggettivo non è giustificabile”.