Un nuovo piano industriale che prevede la riapertura dello stabilimento di Ginosa e nuovi fondi per incentivare mobilità volontaria e ricollocazione. Sono queste le proposte presentate dal gruppo Natuzzi a Roma presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, dove alla presenza delle Organizzazioni Sindacali e delle Istituzioni si è tenuto un incontro della Cabina di Regia che si propone di monitorare l’andamento dell’attuazione degli Accordi Sindacali del 3 marzo e del 14 ottobre 2015. Obiettivo comune è il recupero della competitività delle produzioni italiane del Gruppo e la gestione condivisa di 330 collaboratori in esubero, attualmente collocati in cassa integrazione a zero ore in scadenza il prossimo 14 ottobre e non più rinnovabile, per i quali l’azienda ha avviato la procedura di mobilità.

Dando seguito a quanto concordato nelle precedenti riunioni della Cabina di Regia, l’azienda ha formalizzato la proposta di creazione di una New.Co. per superare i ritardi nell’attuazione del processo di reindustrializzazione del territorio. Nel merito, Natuzzi ha presentato il Piano Industriale della New.Co a cui affidare le commesse della trasformazione del poliuretano per le imbottiture di divani e poltrone. Il Piano prevede l’utilizzo  del sito produttivo di Ginosa e l’impiego a regime di circa 100 collaboratori. I tempi di implementazione stimati per la riconversione della fabbrica e l’avvio delle attività sono di 12-18 mesi e gli investimenti necessari ammontano a circa 3 milioni di euro.

Poiché il progetto non consentirà di riassorbire tutti i collaboratori in esubero, l’azienda ha confermato la sua disponibilità a stanziare ulteriori fondi per un nuovo Piano di Incentivazione all’esodo e per il rilancio e potenziamento di Assist, il progetto che prevede incentivi oltre che ai collaboratori Natuzzi in esubero anche alle aziende che li assumeranno.

“Natuzzi fa appello al senso di responsabilità di tutti i partecipanti alla Cabina di Regia affinché prosegua il percorso virtuoso fatto in questi due anni – si legge in una nota del gruppo -.  Un cammino comune e condiviso che sta consentendo il ritorno alla competitività delle produzioni italiane, la salvaguardia occupazionale di quasi 2.000 collaboratori e la riduzione del numero degli esuberi da 1.726 a 330”.