Come molti baresi hanno notato, negli ultimi tempi la presenza degli agenti di Polizia Municipale per le strade si è intensificata. Non solo multe ai portoghesi senza biglietto sugli autobus, ma anche mozziconi e gomme da masticare buttate per terra, cacche dei cani, e via dicendo, I compiti per cui sono chiamati a intervenire i Vigili urbani sono certamente aumentati. Non solo routine, dunque, ma anche prevenzione e repressione per quanto riguarda l’ordine pubblico, come nel caso dei tanto discussi “corpi speciali” del Gisu. Tutto questo, di fatto, sta esponendo maggiormente ai rischi gli agenti rispetto al passato, senza che siano coperti da una polizza collettiva di categoria, al contrario di quanto accade in altre città.

Il problema non è nuovo, già in passato la UILFPL aveva chiesto un tavolo sia al sindaco che al Prefetto e al Questore, senza tuttavia ottenere riscontro. oggi che il tema è diventa di stretta attualità, l’organizzazione sindacale ha nuovamente preso carta e penna. Questa la lettera inviata, tra gli altri, al Prefetto di Bari Carmela Pagano, al Questore Antonio De Iesu e al sindaco Antonio Decaro.

Gli articoli apparsi nelle ultime settimane sulla stampa locale, pongono in risalto l’impiego del personale della Polizia Municipale per le operazioni di supporto ai verificatori AMTAB e non ultimo, alla luce degli atti di violenza di questi ultimi giorni perpetrati a carico degli stessi lavoratori della Municipalizzata, l’impiego del gruppo GISU in attività di prevenzione e repressione di tali fenomeni.

Nonostante le svariate sollecitazioni, sono rimaste disattese tutte le richieste d’incontro inoltrate al Sindaco, tese ad aprire un tavolo di confronto utile a conoscere le modalità d’impiego di tale gruppo. Preme rammentare che il personale della Polizia Locale dal 2011 risulta privo di quelle tutele minime, ormai oggetto di una lunga vertenza a carattere nazionale, che garantivano l’eventuale riconoscimento della dipendenza dal servizio di una infermità o di lesioni fisiche contratte a causa dell’espletamento del servizio stesso.

Di fatto, l’impiego in tali ulteriori attività, pone il personale della Polizia Municipale ad un livello maggiore di rischio rispetto a quello, già alto, rilevato durante l’espletamento dei normali compiti d’istituto. Appare paradossale che ancor prima di rendere operativo tale gruppo ed impiegare il personale tutto in tali compiti non ci si sia posto l’obbiettivo prioritario della tutela degli operatori.

Come già accade in altre città, sarebbe stato opportuno almeno attivare una polizza collettiva per il personale della Polizia Municipale di Bari quale argine alla norma scellerata che ha cancellato la causa di servizio e l’equo indennizzo.

Parimenti, a nulla sono valse le richieste di incontro trasmesse agli Ill.mi Sig.Prefetto e Sig.Questore, con il fine di aprire un tavolo sul possibile riconoscimento dell’indennità di Ordine Pubblico che avrebbe dato spazio anche ad un percorso parallelo di condivisione sui servizi aggiuntivi che spesso vengono disposti all’interno del Comitato per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico tra cui quelli oggetto di questa missiva.

Questa O.S., non è assolutamente contraria allo sviluppo delle attività che possano sempre più accrescere la professionalità degli operatori di Polizia Locale, ma è altrettanto convinta che in mancanza dei minimi presupposti di tutela del personale coinvolto non è possibile attivare alcun percorso migliorativo per la cittadinanza e per i lavoratori.

È evidente che fino alla risoluzione delle problematiche su esposte alcun servizio potrà essere svolto almeno fino a quando non si apra un tavolo che coinvolga tutte le istituzioni innanzi richiamate per una risoluzione definitiva della questione ed un avvio in completa sicurezza delle attività individuate.

In attesa di urgente riscontro, cordiali saluti

Il Segretario Regionale
Coordinatore Area Metropolitana di Bari
Davide De Gregorio