La Direzione Investigativa Antimafia ha dato esecuzione ad un decreto di confisca di prevenzione emesso dalla Corte d’Appello di Bari (Quarta Sezione Penale – Misure di Prevenzione) avente per oggetto beni del valore di oltre due milioni di euro, riconducibili a un soggetto di Minervino Murge (BAT). L’esecuzione del provvedimento rappresenta l’epilogo della complessa attività investigativa svolta dalle donne e dagli uomini della DIA, finalizzata alla ricostruzione del profilo di pericolosità sociale dell’uomo e all’individuazione degli asset patrimoniali e finanziari riconducibili a lui e ai componenti del suo nucleo familiare. Il destinatario del provvedimento di prevenzione è stato riconosciuto (allo stato, salvo ulteriore verifica successiva nella fase decisoria con il contraddittorio con la difesa) come soggetto connotato da pericolosità sociale poiché si ritiene sia coinvolto in un sodalizio criminale dedito alla commissione di remunerativi reati contro il patrimonio con il frequente utilizzo di materiale esplodente nelle regioni Puglia e Basilicata. Le conseguenti indagini patrimoniali della DIA, sotto la direzione della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno permesso agli inquirenti di accertare l’ampia sproporzione tra il patrimonio e la capacità reddituale del proposto e dei suoi familiari. L’odierno provvedimento di confisca ha interessato 46 unità immobiliari, in prevalenza appezzamenti di terreno seminativi e una fiorente azienda zootecnica sedenti nella BAT. Questo risultato si inserisce nelle attività istituzionali della Direzione Investigativa Antimafia finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.