Inaugura il 25 novembre alle 18 al Teatro Kursaal Santalucia di Bari (fino al 7 gennaio 2024) la mostra di restituzione del progetto “Ospitalità dello sguardo”, un percorso che valorizza i cammini in Puglia. A cura di Isabella Battista, Carmelo Cipriani e Alexander Larrarte e realizzata dalla Fondazione Pino Pascali, l’iniziativa rientra in un più ampio programma di animazione culturale nell’ambito del progetto “TheRout_Net” finanziato dal Programma Interreg V/A Greece – Italy 2014-2020, grazie al quale il Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia sta ristrutturando e rifunzionalizzando una rete di ostelli pubblici e servizi di accoglienza lungo i cammini di Puglia.

“Ospitalità dello sguardo – spiegano i curatori – è un’operazione culturale che mira a promuovere il territorio e l’arte nel territorio, sviluppando una sensibilità critica nei confronti di tematiche come quelle dell’ospitalità, del cammino, della conoscenza, dell’incontro e del tempo. Intervenire in un luogo significa interagire con aspetti significativi di esso, mentre includere l’operazione artistica in un contesto non specificatamente museale significa rendere l’opera passibile di varie e mutevoli forme di vita e significato”.

Il progetto ha interessato i comuni pugliesi coinvolti nel progetto Interreg TheRout_Net, con i relativi tracciati culturali raggruppabili in quattro distinte aree della Puglia: Subappennino Dauno, Gargano tra mare e monte, Terra di Bari, Salento.

Il progetto, partito il 4 settembre e conclusosi il 13 ottobre 2023, si è articolato in tre sezioni connesse tra loro: On the road, Focus, Workshop/Lectiones Magistrales.

In mostra, al Teatro Kursaal di Bari, saranno presentate le opere site specific realizzate dagli artisti durante i rispettivi percorsi di residenza.

Nell’ambito della sezione “Focus”, l’artista Silvia Camporesi si è dedicata ad un’esplorazione dei cammini intorno a Putignano, sentieri di natura religiosa che si intrecciano ad altri di ordine agricolo, restituiti in una serie di fotografie che testimoniano l’esperienza compiuta. Silvia Giambrone, in residenza a Margherita di Savoia, dopo aver percorso la via che dalle saline conduce a Monte Sant’Angelo, ha realizzato un trittico in cui riflette sul costante bisogno umano del divino. Massimo Uberti, ospitato a Pietramontecorvino, è presente in mostra con l’installazione Percorsi, opera a neon in cui l’artista sintetizza l’idea del cammino e ancor più l’intreccio di conoscenze ed esperienze, individuali e collettive. Bianco-Valente presentano un’immagine in cui è restituito un atto performativo di comunità realizzato a Minervino di Lecce. Se la vita e lo scorrere del tempo creano le condizioni per allontanarci gli uni dagli altri, come individui e come corpo sociale, agiamo attivamente per contrastare questa deriva.

Nell’ambito della sezione On the RoadFrancesco Arena a Celle San Vito mette in relazione il proprio corpo con la misurazione dello spazio e al rapporto con l’ambiente circostante. Rossella Biscotti presenta Millenovecentoottantuno, progetto nato tra Brindisi e Otranto che riattraversa poeticamente l’identità del Salento e del suo paesaggio, restituendo un’idea di rurale “impuro”. A Castel del Monte (Andria), Luigi Presicce ha realizzato il tableau vivant Il cherubino rubato parafrasando uno dei suoi quadri simbolisti preferiti, L’angelo ferito (1903) di Hugo Simberg. Agnese Purgatorio si inoltra nelle trame della memoria collettiva e delle narrazioni agiografiche di Monte Sant’Angelo per riabilitarne la visione, de-costruirne il linguaggio e reinventarlo in una alchimia di immagini e performance. Il risultato è un trittico che consiste in un light box, una pietra incisa con la scritta Senza peso, senza polvere e un video che contiene anche immagini di alcune azioni realizzate durante la residenza.

Il progetto si è completato nell’ambito della sezione Workshop/Lectiones Magistrales con le lectiones di Guido Guidi e  Costas Varotsas e i workshop di Francesco Jodice e Pino Musi.

In occasione della mostra sarà presentata anche l’opera site specific Radici e Ali di Jasmine Pignatelli, installata sulla facciata del Pact, Polo Arti Cultura Turismo della Regione Puglia.

L’opera di Jasmine Pignatelli celebra la figura di Alessandro Leogrande (Taranto, 1977 – Roma, 2017) e l’identità di una Puglia ancora tutta da raccontare.  Lo scrittore e giornalista, riferendosi alla Puglia e ispirandosi ad un proverbio arabo, ha lasciato un testamento etico sintetizzato nella frase “Radici e ali” che identifica il percorso dell’intellettuale, le sue battaglie e le sue analisi insieme all’impegno e all’amore per la sua terra.

Nella stessa sede a dicembre sarà visitabile anche l’opera  in.TERRA di Daniela Corbascio che riflette sull’imprescindibile rapporto che l’uomo ha con il proprio luogo d’origine, quest’ultimo pensato non solo come contesto di appartenenza ma anche traslato nei diversi significati che il sostantivo “Terra” può accogliere: un termine dal carattere semplice, inteso tanto come valore collettivo ma anche con accezione archetipa e simbolica. Sostanza primordiale generatrice delle forme viventi, materia necessaria e imprescindibile all’esistenza, madre di ogni essere vivente di cui è garante e custode, la Terra è anche limite e punto di arresto di quella stessa forza generatrice che da essa promana e perciò suo inevitabile elemento di negazione e contrapposizione.

Le opere in.TERRA, prodotta da Romano Exhibit, e Radici e Ali, prodotta da APS Cellule Creative di Bari, sono state realizzate dalla Fondazione Pino Pascali, in collaborazione con il Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, e finanziata dal Programma Interreg V/A Grecia-Italia 2014/2020, nell’ambito del progetto TheRout_Net – Thematic Routes and Networks, di cui il Dipartimento è partner.