Nel segno della discontinuità, in un contrappunto tra maestri e talenti del cinema contemporaneo, procede la rassegna “Registi fuori dagli scheRmi” con un appuntamento straordinario, che segna la storia decennale della manifestazione. Arriva a Bari, infatti, il regista ungherese Béla Tarr, tra i nomi più celebrati della storia del cinema degli ultimi quarant’anni. Una vera e propria leggenda vivente, che ha smesso di realizzare film nel 2011 vincendo l’Orso d’argento al Festival di Berlino con il film “The Turin Horse. Per questa occasione, sarà proiettata la versione restaurata del capolavoro del 2000, “Le Armonie di Werckmeister”.

La serata si svolgerà, martedì 28 febbraio alle 20.30 all’Anche Cinema di Bari (Corso Italia 112, ingresso libero fino a esaurimento posti), oltre al grande regista ungherese, saranno presenti il direttore artistico, nonché direttore della rivista Uzak e critico per il “Manifesto”, Luigi Abiusi, e la responsabile delle pagine culturali del Manifesto Cristina Piccino.

Le “Armonie di Werckmeister” è un film capitale nella storia del cinema. Inaugurava il nuovo millennio con il mistero di un’eclissi, di un circo cui attrazione è una balena, e di un pianoforte di nuovo accordato nonostante la violenza del mondo. Simboli straordinari di un mondo ruvido, metafora della Storia che per un attimo sembra cedere il passo al cosmo, impassibile e luminosoFotografia sontuosabianco e nero a cavallo tra il classico e l’avanguardia; piani-sequenza che hanno fatto la storia del cinema tanto da ispirare nel 2002 Gus Van Sant con il suo film “Gerry”, dedicato appunto a Béla Tarr, leggenda vivente non solo del cinema.