Ieri il cielo della cittadina murgiana era plumbeo e fumoso, l’aria era torrida e trasportava odore di bruciato. In serata una pioggia cinerea ha preso a posarsi sui balconi, sintomo che l’incendio divampato due giorni prima, lungi dall’essere domato, era invece avanzato inesorabilmente.

A nulla sono valsi gli interventi sinergici della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, del Corpo forestale, dell’Arif e delle forze dell’ordine.

Durante l’incontro, l’assessore Amati ha illustrato la situazione:

«Abbiamo deciso di convogliare tutte le forze a disposizione nelle attività di lotta all’incendio che sta colpendo il bosco Difesa Grande di Gravina, anche scoprendo con prudenza altre aree di costante presidio. Al momento l’obiettivo è quello di spegnere le fiamme nel più breve tempo possibile, altrimenti la situazione rischia di diventare sempre più complicata, ed è per questo che abbiamo deciso di potenziare al massimo le attività a terra, grazie alle quali si potenziano in efficacia gli interventi aerei, che anche oggi continuano con lo stesso spiegamento di forze utilizzato nelle scorse ore.»

”Proseguiremo – ha spiegato l’assessore – con incessanti interventi aerei. In particolare saranno integrate le squadre Arif e i mezzi messi a disposizione dai Vigili del fuoco; aumenterà da oggi anche il numero delle associazioni di volontariato di Protezione civile in campo. La Provincia di Bari metterà a disposizione due mezzi con moduli antincendio, mentre il 118 fornirà tre ambulanze che si alterneranno sul luogo dell’incendio. Allertate anche le aziende vicine al luogo dell’incendio, che in caso di necessità potranno fornire supporto alle attività di spegnimento”.

Intanto ci si interroga sulle cause che possano aver scatenato l’incendio e se c’è chi punta il dito contro contadini incauti in un periodo contraddistinto dalla bruciatura delle stoppie, c’è invece chi, dato che l’incendio sarebbe divampato da più focolai contemporaneamente, ipotizza l’operato consapevole di quanti dalla distruzione potrebbero trarne vantaggio.

Bruna Giorgio

3 Luglio 2012