Abbiamo incontrato i noti musicisti Colapesce e Dimartino a Bari, in occasione della presentazione del loro film “La Primavera della mia vita”, esordio per il duo sul grande schermo.

Un esordio importante, vi siete cimentati con il cinema anche se la musica è un elemento importante di questo film
AD
Si è il nostro esordio come attori in un film, nella musica siamo veterani ma questa invece è la prima volta. Ma la musica è un elemento fondamentale, come dici tu, di questo film. Abbiamo suonato dal vivo in molte scene, leggendo la sceneggiatura credo ci sia venuto spontaneo fa dialogare le immagini con la musica

LC La sceneggiatura l’abbiamo scritta insieme con Zavvo Nicolosi e Michele Astori che ci ha dato una grossa mano, lui è uno sceneggiatore professionista, ma è stata un bellissima esperienza per noi come scrittori.

Sicuramente ora c’è il peso dell’aspettativa, un film sicuramente originale, controcorrente, ha degli spunti che vanno in direzioni diverse

LC Si un pochino si sente il peso delle aspettative, però ci stiamo lavorando

ZN Io da regista lo definirei un film assolutamente pazzo, ci sono situazioni che vanno da Spielberg passando per Jodorowsky arrivando alla pubblicità di “Caldo Bagno” degli anni 80. Una delle mie trasmissioni preferite per esempio è “Scommettiamo Che”,  quando ho tempo vado sempre su Rai Play a vedere queste puntate che mi fanno impazzire, ci puoi trovare personaggi strani, dalle gemelle Kessler alla Laurito, insomma le cose vintage mi sono sempre piaciute

È stato più traumatico Sanremo o fare un film? Da dove è partita l’idea, improvvisa o ci avevate già pensato prima?

AD Forse Sanremo è più traumatico, noi un film lo volevamo fare addirittura prima di fare il nostro primo disco insieme e quindi questo è la realizzazione di un sogno in realtà, ma Sanremo è traumatico per una questione di stanchezza, per i ritmi elevati, ma il film era nei nostri pensieri da tanto tempo

LC Si come dice Antonio, noi il film lo volevamo fare prima ancora del disco insieme, prima di Sanremo, nasce dagli appunti che abbiamo preso io e Antonio e abbiamo sviluppato poi insieme a Zavvo Nicolosi, da qui il soggetto e poi la sceneggiatura sviluppata con Michele Astori, un processo abbastanza lungo, quasi un anno di lavorazione

ZN Non è stata improvvisa, esattamente come dicevano loro, c’era già un idea di base da parecchio tempo, ma poi tutto è partito dopo il successo del primo Sanremo con “Musica Leggerissima”, si è aperta la possibilità improvvisa di poterlo fare, il successo che ne è scaturito ci ha permesso di mettere in pratica quella che era solo un’idea, in fretta e furia abbiamo messo su tutto ed ora siamo qui. È tutto veramente surreale più surreale del film stesso.

Quanto vi siete divertiti a fare il film?
AD  
Tantissimo, ci abbiamo messo dentro tutto, tutto quello che in una canzone non ci entrava, ci sono tante visioni, le nostre e quelle di zavvo, ma anche dello sceneggiatore

LC Alla fine è stato super divertente ma  devo ammettere anche, nello stesso tempo, molto impegnativo

È stata come una specie di rinascita?
AD
È sempre una rinascita, anche quest’ultimo Sanremo che abbiamo fatto è stato come quasi il primo Sanremo, questa volta c’era il pubblico, cosa che due anni fa non c’era, quindi è stato tutto nuovo. Il film era qualcosa che volevamo e in cui crediamo tantissimo

Ma la sovraesposizione mediatica non ha offuscato l’introspezione?
AD
LC (ridono) Bella  domanda … mmm la risposta è … NO

Il film parla della Sicilia, della vostra Sicilia, si potrebbe ipotizzare anche qualche connessione con la Puglia?
LC
La Sicilia di Colapesce e Dimartino è varia come la Sicilia stessa, piena di colori come si vede nel film, piena di aneddoti, di noia, di tantissima noia e tantissima attesa, tantissima frustrazione ma anche divertimento, il mare, i profumi, il cibo. La Sicilia rappresenta tantissime cose per noi. La connessione con la Puglia c’è perché siamo affacciati entrambe sul mare, una penisola e un’isola, ma ci sono alcune caratteristiche molto simili, per esempio Barivecchia mi ricorda tanto Ortigia.

AD La Puglia è un po’ un’isola alla fine, è la terza isola italiana, noi siamo molto legati a questa terra, siamo venuti qui a suonare i nostri primi dischi fatti singolarmente e siamo veramente legati per l’affetto che ci avete dimostrato

Un altro elemento simile tra Sicilia e Puglia è una rappresentazione stereotipata che il cinema da, ma voi avete cercato di portare qualcosa diverso
ZN
Si assolutamente, tutto il meridione soffre questa caratterizzazione eccessiva, noi volevamo dimostrare che si poteva fare anche altro e questo vale per la Sicilia ma anche per la Puglia o la Campania. È ora di dire basta, ci sta che ci siano certi “prodotti” ma abbiamo bisogno tutti di un po’ di aria fresca (cit. Carmen Palma)

La presentazione ufficiale è stata fatta a Milano con tanti ospiti
AD
La presentazione di Milano è stata ricca di ospiti proprio perché era a Milano ed era irripetibile, così come è venuta, in un altro posto, sembrava effettivamente di stare a Sanremo