Mentre scrivo queste brevi note, sta andando in onda su Rai5 la seconda parte del concerto dell’Orchestra Sinfonica della Rai dall’Auditorium della televisione pubblica “Arturo Toscanini” di Torino diretta da Lahav Shani. In questo momento trasmettono di Dmitrij Sostakovic, l’esecuzione della Sinfonia n.5 in re minore op 47.

La notizia è, invece, quanto appena trasmesso. Lo strepitoso successo riscosso dalla 24enne pianista salentina Beatrice Rana (nata a Copertino nel 1993 in una famiglia di musicisti) nell’esecuzione del Concerto n.1 in si bemolle minore op.23 per pianoforte e orchestra di Pëtr Il’i Cajkovskij.  Bis “a grande richiesta” della Rana, seduta al pianoforte insieme al direttore Shani con la Berceuse, Op.16 di Gabriel Fauré, nella versione per pianoforte a 4 mani.

Beatrice, permettetemi di chiamarla affettuosamente per nome, non è solo pugliese d’origine: ha studiato e si è diplomata con il massimo dei voti in pianoforte al Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli, sotto la guida di uno dei nostri migliori (se non il migliore) pianisti e docenti della straordinaria scuola pianistica, che Nino Rota ha lasciato in dono a Bari e Monopoli, quale segno indelebile della sua direzione.

Permettete a chi vi scrive di limitarsi a dare la notizia, senza ulteriori commenti, ma con una modesta botta d’orgoglio, per essere stato, da Presidente uscente del Conservatorio Piccinni, nominato Commissario straordinario governativo, preposto all’autonomia del Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli e di averlo consegnato, dopo due anni e mezzo di gestione commissariale, alla gestione ordinaria, come uno dei conservatori percentualmente tra i più accreditati e finanziati d’Italia. Merito, ovviamente, marginalmente mio e principalmente di una classe docente formata da giovani musicisti preparati ed entusiasti. C’è un futuro in questa nostra Terra.