Per i cristiani la storia è divisa in due tronconi: prima e dopo Gesù di Nazaret. Per chi ha riconosciuto nella fede il Cristo si tratta di un avvenimento unico ed irripetibile in cui tempo e salvezza si sono incontrati nella storia. Per questi motivi la determinazione della coordinate temporali – data di nascita, di crocifissione, ecc. – delle vicende storiche riguardanti Gesù ha catturato da sempre l’attenzione di molti studi. Nell’ambito di tali ricerche il possibile riferimento a fenomeni astronomici presenti nella Sacra Scrittura per gli avvenimenti della nascita (cfr. Matteo 2,1ss) e crocifissione (cfr. Atti 2,20) di Gesù di Nazaret e l’utilizzo dell’Astronomia per derivare delle possibili datazioni di questi avvenimenti sono di fondamentale importanza. In particolare, il primo ad utilizzare il metodo moderno di ricostruzione astronomica delle date della pasqua ebraica, ponendole in relazione con il calendario giuliano, è stato, nel lontano 1733, il celebre scienziato Isaac Newton, noto soprattutto per i suoi studi di Meccanica Classica. Infatti il calendario ebraico è luni-solare, basato cioè sulla periodicità dei moti apparenti della luna e del sole. Ricostruendo, pertanto, nel periodo storico in cui visse Gesù attraverso l’Astronomia, la visibilità della luna in fase crescente che dava inizio ai mesi di tale calendario, permette una datazione storica della crocifissione. Sapendo dai vangeli che tale avvenimento avvenne un venerdì prima della pasqua ebraica, cioè nel 14 del mese di Nisan del calendario luni-solare ebraico, è possibile attraverso la ricostruzione astronomica di tale calendario, derivare la cronologia di alcuni degli avvenimenti più importanti della cosiddetta “vita pubblica” di Gesù.