Fu l’incontro illuminante con lo storico dell’arte e curatore italiano Celant nel 2008 che le valse il salto di qualità. Dalle piccole statuette in plastilina e argilla con cui realizzava visionari  video animati in stop motion, è passata alla realizzazione di vere e proprie sculture. Il suo mondo, dal piccolo schermo, plausibile metafora del suo io più intimo, esplodendo, ha così invaso la realtà.

Nathalie Djurberg in seguito ad una crisi psicologica si è chiusa in casa in una sorta di fabbrile agorafobia, dove ha dichiarato che, oltre a lavorare, adora dormire. Le sue opere  sono infatti consustazione della stessa materia dei sogni, una bolla di sogni e incubi nella grigia realtà, esorcismo delle sue intime paure sotto forma di dono d’artista.

La commissione composta da Rosalba Branà, direttrice della Fondazione Museo Pino Pascali, Roberto Lacarbonara, giornalista e curatore indipendente, Mariapaola Spinelli, curatrice indipendente, ha così motivato la propria scelta:

“Entrare nel territorio di Nathalie Djurberg è come varcare la soglia del proprio inconscio, eros e thanatos si rincorrono, i tabù sviscerati visivamente in un sincrono perfetto tra le immagini e la musica di Hans Berg. Creatrice di favole per adulti, nella tensione drammatica giocata tra humor e horror, tra perversione e psicosi, il contesto allegorico della giovane artista svedese rivela le dinamiche collettive del nostro tempo, i ritmi ossessivi dell’agire, le difficoltà di stabilire equilibri sereni tra uomo e natura”.

La mostra si inaugura a Polignano a Mare (Bari) venerdì 7 Dicembre 2012 alle ore 19.00.  Curata dalla stessa commissione giudicatrice, si avvale della collaborazione della Fondazione Prada e della Galleria Giò Marconi di Milano. Oltre alle sculture, promette un percorso che ripercorrerà la produzione di Nathalie Djurberg  a partire dalle animazioni in stop motion di cui saranno presenti anche alcune delle miniature protagoniste. Il percorso sarà segnalato altresì da videoinstallazioni fino ad giungere a vere e proprie ricostruzioni ambientali che immetteranno lo spettatore nell’universo grottesco e spaventoso che ha ispirato le creazioni stesse.

Bruna Giorgio