La manifestazione prevede:
Saluti:
Maria Carolina Nardella, Soprintendente archivistico per la Puglia
Giovanni De Tullio, Direttore marittimo della Puglia e della Basilicata
Emanuele Sblendorio, Generale di divisione -Esercito
Gianfranco Lopane, Sindaco di Laterza
Introduzione: Chiara Manchisi, Funzionario della Soprintendenza Archivistica per la Puglia
Presentazione del volume: Vito Gallotta, Docente Ordinario di Storia contemporanea, facoltà di Scienze della formazione, Università degli Studi di Bari
Intervento dell’autore
Raffaella Bongermino, insegnante, è anche ispettore onorario delle Antichità, presso la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Taranto. Numerose sono le sue segnalazioni in questo campo, tra esse ricordiamo la scoperta di una chiesa rupestre alto medievale con confessionale in pietra e la individuazione di un’antica Spezieria del secolo XVI con affreschi ed altorilievi nel centro storico di Laterza. Oltre a pubblicazioni di favole, versi e canti popolari e alla cura di Convegni di Studio sulla Civiltà contadina (dal 1979 al 1998) e numerosi altri, ha pubblicato la “Storia di Laterza” , “Gli eventi, l’arte e la natura” (Congedo 1993) e “Vescovi e riforma cattolica a Laterza, Mottola – Castellaneta (1544 – 1572), per il Centro Studi Ricerche di Storia Religiosa in Puglia Storia – Arte Devozione, Stampa Sud 2008.
Il volume è illustrato da oltre duecento tra documenti e foto di protagonisti intervistati e ripresi durante gli episodi bellici nei lager tedeschi.
La premessa è affidata al senatore Gerardo Agostini, Presidente dell’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra. La Prefazione è del prof. Vito Gallota, docente Ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Bari.
Le lettere, le foto, i ricordi degli ex combattenti consentono al lettore di scavare nella vita sociale e culturale di una intera collettività, che ha vissuto gli orrori della guerra, ha conosciuto le ristrettezze, le paure, le angosce. Un vero e proprio spaccato di quegli anni drammatici. La testimonianza di “Chi c’era” suscita commozione, sdegno, incredulità.
Ciò rende questo lavoro particolarmente pregevole. La scrittrice lo consegna ai giovani rivolgendo un appello: non permettere MAI che con il trascorrere del tempo, queste testimonianze cadano nell’oblio. Soldati e ufficiali hanno sacrificato la loro integrità fisica o hanno offerto la loro vita per difendere la Patria e consegnarla a noi libera e democratica.
(Comunicato Stampa)